Page 4 - Forestale N. 59 novembre - dicembre 2010
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FORESTALE / Storia

          LE NOSTRE RADICI







                                  Una storia centenaria al servizio del Paese,
             interpretando modelli culturali, politici e sociali sempre al
               passo con i tempi nell’interesse del patrimonio naturale e
                                                       della sicurezza dei cittadini

                                                                             di Stefano Cazora

                ome un albero secolare affonda le pro-  tagne e dalle corrosioni de’ fiumi e torrenti”.
                prie radici nel terreno profondo in cerca  Non meno importante l’azione di controllo del
                del nutrimento e della stabilità necessari  territorio rurale e montano piemontese che sem-
          C al sostentamento, così il Corpo forestale  brava, a differenza di tante altre aree della
          ritrova nei meandri di una storia recentemente  penisola, abbastanza refrattario alla cospirazione
          riscoperta valori e matrici culturali che indicano  e alla diffusione delle società segrete, tra cui la
          identità e progettualità futura. Tanti rivoli, altret-  Carboneria, che svolgeva il proprio oscuro ritua-
          tanti ruoli determinati dal volere delle scelte  le nella “baracca” forestale e nelle “vendite”.
          politiche dei tempi modellatesi via via alla con-  Sodalizi sotterranei che nel piccolo stato sem-
          tingenza storica ed ambientale. Una sola missione  bravano invece proliferare soprattutto nelle città.
          ricorrente: la costante, quasi spasmodica, ricerca  Da qui alla prima legge forestale dell’Italia unita
          del rapporto tra uomo e natura. Una ricerca di  il passo non fu breve. C’era ancora da trovare
          dialogo fra il mondo delle idee e quello del dive-
          nire. Sopra ogni cosa la natura dalla quale
          ricavare sostentamento, ricchezza e  sviluppo,
          dalla quale difendersi, da controllare, da tutelare,
          da gestire, da proteggere, da tramandare.
          La tradizione vuole che tutto ebbe inizio appe-
          na un anno dopo la dura repressione dei moti
          rivoluzionari  ispirati dai liberali “Buoni Cugini”
          dediti ai “riti forestali” del legno guidati da
          Santorre di Santa Rosa, che sconvolsero il Pie-
          monte e l’Italia intera. Fu così che dopo la
          brevissima parentesi costituzionale di Carlo
          Alberto, tornato il sovrano restauratore Carlo
          Felice il 15 ottobre 1822 l’augusto sovrano deci-
          se:  “conveniente creare un’Amministrazione per
          la custodia, e vigilanza de’ boschi, e di prescri-
          vere le formalità,  e le norme da osservarsi ne’
          procedimenti sulle contravvenzioni, per la più
          pronta, ed efficace loro repressione”. Era questo
          il primo tentativo nel piccolo Regno di Sardegna
          di costruire una struttura statale che avesse lo
          scopo di limitare la distruzione dei boschi cau-
          sata dalla “mancanza di combustibili” “e dai              Re Carlo Felice
          danni causati dagli “scoscendimenti delle mon-


                                                                         Il Forestale n. 59 - 5
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