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politica forestale
© Roberto Iezzi
L’assemblea dei Direttori Generali ha individuato tre pilastri per la gestione sostenibile delle foreste: economico, ambientale e socio-culturale.
sure che prevedevano indagini rego- to per gli addetti ai lavori. In Europa, le azioni attuate in questo ambito si
lari sullo stato delle foreste, control- l’imboschimento di ca. 120.000 et- siano sviluppate senza obiettivi
li intensivi degli ecosistemi foresta- tari di terreni agricoli, un piano di identificati in maniera chiara e pre-
li e l'elaborazione da parte degli Sta- prevenzione nelle zone ad alto ri- ventiva. Per questo, il gruppo di la-
ti membri di piani di protezione delle schio, l’elaborazione e l'analisi del- voro europeo che si è formato a Ca-
risorse ambientali. Tutto questo, gra- le cause degli incendi, quindi, sono serta, ha avuto un ruolo essenziale:
zie agli emendamenti della PAC (Po- stati sviluppati finora solo con poli- identificando nell’emendamento del-
litica Agricola Comune) che ha va- tiche che hanno avuto unicamente l’articolo 16, della prima parte della
rato un regime di aiuti ai programmi come base giuridica le disposizioni Convenzione, la base giuridica ne-
di rimboschimento dei terreni agri- relative alla Politica Agricola Co- cessaria a porre in essere le premesse
coli abbandonati, ai programmi di mune, oltre alla politica regionale di per garantire un futuro reale alla stra-
manutenzione e di miglioramento ogni singolo Stato membro, unita- tegia forestale europea.
delle superfici agricole, contribuen- mente alla politica ambientale di
do a compensare la perdita di reddi- ogni Paese. E tutto ciò, ha fatto sì che A. G.
LE FORESTE IN CIFRE
Si stima che, a livello mondiale, la sopravvivenza di almeno 1,6 miliardi di persone dipenda in parte proprio
dalle risorse forestali, estese per quasi 4 miliardi di ettari (circa il 29% dell'intera superficie terrestre). In tutta
l'Europa le industrie del settore occupano direttamente almeno 2,6 milioni di persone, e nella sola Unione i bo-
schi rappresentano il 36% del suo territorio. I boschi privati, invece, costituiscono il 65% del totale di 130 mi-
lioni di ettari di foreste esistenti, e sono quasi 12 milioni i proprietari forestali privati. Guardando, poi, alla sola
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Italia, la produzione di legname da lavoro è di circa 4.850 m concentrata per circa il 75% nell'area settentrio-
nale alpina ed appenninica, per il 10% nell’area centrale e il restante 15% nel sud della penisola. Sempre in Ita-
lia, il legname da lavoro resinoso è costituito per il 74% da abete rosso e bianco, per il 17% da pini, per il 9% da
larice. Il legname da latifoglie è per il 61% da pioppo, per il 26% da castagno, per il 5% da faggio e per il restante
8% da cerro ed altre specie quercine. La produzione di legna da ardere e da carbone caratterizza soprattutto
la Toscana (25%), il Lazio (13%), la Lombardia (9%) e l’Umbria, con il 7%.
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