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cultura e natura
servano per tutto l’inverno si associano facilmente al so- l’alba del giorno di Natale, ma non doveva consumarsi
le e alla sua rinascita legata al Solstizio, risultando così completamente prima dell’Epifania. Interpretato in sen-
ben auguranti per l’anno nuovo in arrivo. Per tale ragio- so cristiano il ceppo è simbolo di Cristo Salvatore del-
ne in altri Paesi europei come la Francia, l’Inghilterra , la l’umanità e Sole di giustizia, il calore sprigionato servi-
Germania, la Svizzera, i contadini appendevano l’agri- va a scaldare i dodici mesi dell’anno. Il carbone e la ce-
foglio alle porte delle case e delle stalle al fine di allon- nere venivano sotterrati allo scopo di difendere i prodotti
tanare sortilegi e propiziare la salute e la fecondità degli agricoli dalle intemperie, una parte veniva conservata per
animali. scongiurare all’occorrenza le tempeste.
L’usanza nordica di regalare il vischio in occasione Altra pianta natalizia secondo la tradizione è il gine-
del Natale, magari vestito a festa con una allegra dora- pro. Piccolo albero, molto spesso un arbusto, resistente
tura, si è diffusa ovunque. Questa pianta parassita, in gra- al freddo, pioniere dei prati e dei pascoli incolti. Tra le
do di vivere senza affondare le radici nella terra, è dive- piante medicinali ha occupato da sempre un posto invi-
nuta ben augurante perchè si riteneva discesa dal cielo, diabile. Viene citato nel Papiro di Ebers (1700 a.c.) do-
si credeva nascesse là dove era caduta la folgore, sim- ve sono raccolte le pratiche erboristiche egizie, lo esal-
bolo della discesa della divinità. Un preciso rituale re- ta Discoride, Greci e Romani ne bruciavano il legno co-
golava un tempo, presso i Celti, la raccolta del vischio: i me incenso. Una leggenda narra che durante la fuga in
sacerdoti Druidi, in vesti bianche, alla presenza di due Egitto, allorchè la Sacra Famiglia stava per essere rag-
tori bianchi, successivamente sacrificati, recidevano con giunta dai soldati di Erode, la Madre di Dio chiese aiuto
un falcetto d’oro la pianta e la depositavano su un panno alla vegetazione circostante, l’unica pianta ad offrire la
anch’esso bianco. Al vischio, fin dall’antichità, è sem- protezione dei suoi rami fu il ginepro. Allontanatosi il
pre stato riservato un importante posto a livello religio- pericolo la Vergine lo benedisse predicendogli l’alto ono-
so perchè ritenuto simbolo di rigenerazione e di immor- re di fornire il legno per l’albero della Croce. Fino all’i-
talità. Nell’Eneide, il Ramo d’oro/vischio è utilizzato da nizio del secolo scorso nelle campagne emiliane veniva
Enea per scendere nel Regno dei morti. Nella successi- bruciato un ramo di ginepro la sera di Natale, di San Sil-
va cristianizzazione della simbologia pagana la pianta vestro e dell’Epifania. Come per il ciocco, il carbone ve-
divenne emblema del Cristo. Questo per la natura sola- niva utilizzato durante l’anno in diversi rimedi di tipo su-
re del vischio per via della nascita dal cielo. Anche Cri- perstizioso.
sto è luce del mondo ed è nato in modo misterioso. Alle- Abbiamo visto le diverse e forse poco conosciute va-
goricamente secondo i Padri alessandrini, anche l’uma- lenze simboliche e ben auguranti che soprattutto in pas-
nità al pari di Enea ha bisogno di attraversare la vita e sato venivano attribuite alle piante legate al Solstizio
risorgere dal peccato attraverso il Ramo d’oro/Cristo d’inverno e al Natale. Alla domanda sono superstizioni?
quale grazia santificatrice. Il vischio compare spesso nei Rispondiamo con le parole del già citato e da poco scom-
rituali magici, lo si ritiene capace di fugare malocchio, parso Alfredo Cattabiani, personaggio che aveva trova-
demoni e malefici vari, a questa pianta, tra le tante virtù to una sintonia con la natura come pochi altri: “Se attri-
veniva attribuita anche quella di apportare fertilità. buiamo a queste piante soltanto la funzione di portafor-
Altra pianta solstiziale è il corbezzolo, cespuglio dif- tuna, forse. Ma cos’è una superstizione se non ciò che
fuso nell’area mediterranea, soprattutto nel sottobosco sopravvive a se stesso, ovvero la lettera morta? La qua-
delle pinete litoranee. Presenta fiori di colore bianco a le lettera morta può riacquistare vita poichè lo spirito sof-
forma di campanula, particolarmente graditi alle api, fia dove vuole e quando vuole può sempre rivivificare i
che sbocciano mentre sulla pianta vi sono i frutti, bac- simboli e i riti, e restituire loro, con il senso perduto, la
che rosse, globose dalla superficie granulosa. Ricor- pienezza della virtù originale”. In realtà, osserva lo stes-
diamo che il colore bianco e quello rosso sono i colori so Cattabiani, ogni essere vivente vegetale e non, è “la
dell’alba solstiziale e se a questi aggiungiamo il verde rappresentazione di uno o più archetipi nascosti da un ve-
delle foglie comprendiamo facilmente perchè il cor- lo impalpabile che soltanto l’evocazione della mente può
bezzolo “tricolore” nell’Ottocento divenne simbolo del- rendere più o meno trasparenti”. Se la nostra mente, co-
l’unità nazionale. adiuvata dalla sensibilità, è in grado di percepire quanto
L’usanza dell’abete natalizio era venuta meno nella è nascosto sotto l’oggetto simbolo, è possibile fare una
tradizione italiana con la cristianizzazione delle popola- profonda esperienza di tipo spirituale.
zioni nordiche e non, per riapparire all’inizio del Nove- Ernst Jünger che della natura ha fatto la sua principa-
cento per diffondersi poi massicciamente nel dopoguer- le fonte d’ispirazione giunge ad affermare: «... se l’ani-
ra. Al contrario, rimase viva per lunghi anni la tradizione mo si distoglie dalle cose umane e si volge alle piante,
dell’accensione del ceppo o ciocco natalizio, attualmen- agli animali e ai minerali, non è affatto un errore, come
te però rimane ristretta a piccole comunità che hanno re- a volte si sente dire. Quell’atto può essere il segno di un
sistito al processo in atto dappertutto di sradicamento del- puro sforzo di autoconservazione, il desiderio di pren-
le identità. Il ceppo chiamato in tedesco jul e calendau o dere parte ad una esistenza superiore. Quando tutto è si-
chalendel in francese, denominazioni che fanno riferi- lenzio le cose cominciano a parlare; pietre, animali e
mento chiaramente al periodo del solstizio è ritenuto una- piante diventano fratelli e sorelle e comunicano ciò che
nimemente il sostituto dell’abete come albero natalizio. è nascosto.
Il ciocco ardente, si diceva nelle campagne servisse per
“scaldare il Bambino Gesù”, e doveva bruciare fino al- MICHELE MIGLIOZZI
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