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protezione civile


          priate che sono ancora in fase di
          studio. Si affianca dunque ai clas-
          sici incidenti di alpinismo in pare-
          te una varietà sempre più vasta di
          tipologie di soccorso.
             Il forestale rimane ancora una
          figura insostituibile anche in un
          contesto in forte evoluzione e spe-
          cializzazione, perché rimane il so-
          lo, oltre ai pochi pastori e boscaio-
          li, a frequentare quotidianamente
          le montagne penetrandole nei più
          reconditi recessi, percorrendo sen-
          tieri e tracce il cui insegnamento è
          stato lasciato in eredità da vecchi
          pastori. Molti sono gli incidenti in
          cui l’apporto dei forestali si è reso
          indispensabile per le squadre di
          soccorso alpino poiché gli uomini                                                                      Roberto Iezzi - NDN/CFS
          del Corpo Forestale dello Stato che
          sono depositari della conoscenza
          di luoghi altrimenti sconosciuti so-  Cortina d’Ampezzo (BL) - Esercitazione di soccorso alpino su neve.
          no stati in grado di indicare sentie-
          ri e scorciatoie risolutive. Queste preziose informazioni  Un esempio di grande professionalità ed organizza-
          in un processo di simbiosi perfetta con l’apporto di mez-  zione è il Comando Stazione Forestale di Palus San Mar-
          zi e uomini garantiscono la presenza dello Stato in am-  co (BL), che grazie alla presenza di forestali appartenenti
          bienti ed in condizioni difficili. Disponibilità, capillari-  al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e al-
          tà e professionalità hanno sempre caratterizzato il modo  l’appoggio di funzionari consapevoli del valore dei pro-
          di appartenere a questo Corpo che tra le molteplici man-  pri uomini e della loro attività, hanno di fatto costituito
          sioni, si onora di difendere e custodire la “casa” di tutti  la prima vera stazione di Soccorso Alpino del Corpo Fo-
          gli esseri viventi. Dal 1°Aprile 1981 il fatto di essere una  restale, operante nella zona delle Tre Cime di Lavaredo
          Forza di Polizia presente in modo significativo sul terri-  e zone limitrofe. Negli anni, la squadra è diventata un
          torio nazionale, senza alcun tipo di “sconto” su turni ed  punto di riferimento di prim’ordine. Anche grazie a que-
          orari di servizio, custodire e vigilare in posti considera-  sto precedente e soprattutto alla collocazione geografi-
          ti “difficili”, fa si che il Corpo Forestale dello Stato sia il  ca, il Centro Nazionale e la Scuola di soccorso alpino ver-
          naturale punto di riferimento di tutti coloro che lavora-  ranno situati presso il distaccamento della scuola del Cor-
          no, vivono e frequentano gli ambienti di montagna. Da  po Forestale dello Stato di Collalto di Cadore.
          tempo la presenza del personale forestale in ambienti im-  Oltre alla scuola di formazione ed alla stazione di Pa-
          pervi, ma pur sempre  frequentati, è sinonimo di sicu-  lus S. Marco, si creeranno a livello regionale stazioni di
          rezza. Considerata la professionalità spesso acquisita per  soccorso in Abruzzo, Marche, Lazio, Toscana, Piemon-
          pura e semplice passione personale, vista anche la fatti-  te e nelle altre regioni a prevalente geomorfologia mon-
          va collaborazione con il Corpo Nazionale di Soccorso  tuosa anche qui per dare la possibilità a tutti quei fore-
          Alpino e Speleologico del Club Alpino Italiano mirata a  stali specializzati in tecniche di soccorso alpino di met-
          favorire le operazioni di soccorso in montagna, si è reso  tersi al servizio della gente.
          necessario riconoscere la figura del “soccorritore alpi-
          no” nel Corpo Forestale. Da anni si ravvisava questa ne-
          cessità, ma la strada da percorrere si è sempre presenta-  “... Fu chiamato ALPINISTA con denominazione
          ta in salita.                                          d’Onore,
             Il 7 febbraio 2003 con Decreto Ministeriale n°5/03 il  il salitore di monti fornito di capacità sicura,
          Ministro Giovanni Alemanno ha firmato il decreto che  d’esperienza ricca, pieno di fede e di decisione,
          dà il via ad una serie di eventi che si concludono con i  puro nella parola e nello spirito.
          piani attuativi per il riconoscimento della specializza-  Così fu nei primordi, al tempo dell'alpinismo classico
          zione di “soccorritore alpino”. Un provvedimento atte-  e nel periodo d’oro.
          so da lungo tempo, specialmente da quei forestali ap-  È un imperioso dovere della gioventù alpinistica,
          partenenti alle squadre di Soccorso Alpino e Speleolo-  in questo tempo che livella tutto,
          gico del CAI, dalle guide alpine, dagli accompagnatori  salvaguardare lo Spirito Cavalleresco ed Antico”.
          di media montagna, dagli istruttori di alpinismo, ecc.,                                   (W. Paulcke)
          che non potevano intervenire in qualità di forestali per-
          ché la loro figura specialistica non era riconosciuta dal-                            ANDREA LAGANÀ
          l’Amministrazione forestale.                                                           DAVIDE MICCOLI


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