Page 12 - n_16
P. 12

micologia


                             LE REGOLE PER UNA RACCOLTA COMPATIBILE CON L’AMBIENTE

          SONO CRESCIUTI COME FUNGHI...





                        La normativa recentemente introdotta regolamenta la raccolta

              e impone un tesserino ai raccoglitori per evitare l’impoverimento del sottobosco


         N         ello scorso anno dalle Alpi e dagli Appennini  forestale.  Esistono, infatti,  funghi che si sviluppano su

                                                              sostanza organica in decomposizione, come l’agarico o
                   sono arrivate notizie di grandi raccolte di fun-
                   ghi. Fin dalla primavera, stagione con poche  il pleuroto, comunemente coltivati su paglia o letame.
          specie fungine particolarmente ricercate dagli appas-  Altre specie sono parassite e pertanto dannose, potendo
          sionati dopo la stasi invernale, si era annunciato un an-  portare alla morte singole piante arboree o nuclei di bo-
          no da ricordare con  la presenza, oltre la media,  di mor-  sco. È il caso della famigliola buona o chiodino, cono-
          chelle e igrofori.  Il periodo estivo ed autunnale è stato  sciuto come fungo commestibile, ma temibilissimo kil-
          però il vero momento di grazia per le raccolte.  Le insi-  ler di molti dei nostri boschi, dove, dopo aver condotto
          stenti precipitazioni hanno costituito uno dei fattori pre-  a morte la pianta, continua a svilupparsi nel legno mor-
          disponenti fondamentali per lo sviluppo dei funghi. Ac-  to e nelle ceppaie.
          qua e calore sono, infatti, gli elementi che ne inducono  Per comparire nella stagione autunnale, con numero-
          la formazione sul terreno. I miceti sono la parte visibile  sissime “famigliole” che provvedono a diffondere ulte-
          ed esterna  che si origina da un vasto reticolo di filamen-  riormente l’infestazione.
          ti,  detti  ife e micelio, che normalmente si  sviluppa nel  Molti miceti, comuni in foresta, vivono invece grazie
          terreno degli ambienti  naturali.  Compito del  fungo, det-  ad uno stretto rapporto, detto di simbiosi,  che si realiz-
          to corpo fruttifero o, in termine tecnico, sporoforo, è la  za tra fungo e albero, utile a entrambi.  È questa la ragio-
          diffusione delle spore, milioni di spore, che  provvedo-  ne per cui  questi funghi, quali ad esempio i porcini e le
          no a formare nuove ife e micelio e a diffondere la specie.  boletacee in genere,  non si possono ancora estesamen-
          Diverse specie sono commestibili e, quindi, vengono at-  te coltivare. Essi, infatti, sono legati strettamente al-
          tivamente cercate e raccolte.  Molte altre o non hanno va-  l’ambiente boscato a causa dell’imprescindibile rappor-
          lore alimentare o possono provocare fenomeni di intos-  to mutualistico, necessario alla sopravvivenza, che si rea-
          sicazione, anche con esito mortale. Non esistono regole  lizza con determinate specie di alberi. Si tratta di un
          empiriche per ricavare la commestibilità: è necessario  legame di fondamentale importanza sia per  l’albero che
          che ogni specie venga identificata con certezza prima di  per il  fungo.  Raccolte troppo intense protratte negli an-
          essere consumata. Molti funghi mangerecci hanno spe-  ni, come si verificano in certe zone, possono provocare
          cie molto simili tossiche, sicchè solo una attenta indivi-
          duazione della specie può scongiurare casi di avvelena-
          mento.  Bando, quindi, a tutti quei folclorici ed empirici
          metodi, appartenenti alle “leggende forestali” e divul-
          gati da “presunti saggi”, che cercano di ricavare la com-
          mestibilità da caratteri omogenei ancorché fantasiosi.
          Secondo queste credenze sarebbero eduli i funghi bian-
          chi, nonchè quelli che crescono sotto i castagni, quelli
          che non determinano conseguenze negative se sommi-
          nistrati al gatto di casa e, ancora, quelli che a contatto con
          l’argento non lo colorano. Tutti criteri che prima o poi
          possono avere conseguenze veramente nefaste, e non so-
          lo per il gatto.  Ogni esemplare deve essere determinato,
          e solo poi consumato. Fortunatamente, la conoscenza og-
          gi è notevolmente aumentata, sia grazie ai molti gruppi
          micologici che spesso organizzano lezioni e mostre, sia
          grazie all’esistenza degli ispettorati micologici presso le
          aziende sanitarie che per legge, oltre a controllare tutti i
          funghi destinati alla commercializzazione, effettuano
          gratuitamente il controllo dei funghi ai cittadini racco-
          glitori. Conoscere le singole specie fungine però non ba-
          sta. È necessario conoscere anche la biologia e il ruolo  Archivio CFS Asiago
          di grande rilievo che i funghi rivestono nell’ecosistema  Controllo sulla raccolta dei funghi spontanei.


          12
   7   8   9   10   11   12   13   14   15   16   17