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cultura


                           GLI ULTIMI GIORNI




                                DI CARAVAGGIO





                  Il grande pittore non morì sulla spiaggia della Feniglia solo ed inseguito

             da gendarmi e sicari. Un eccezionale documento storico fa luce sul giallo che dura
                                                   da quattro secoli



                 ue esili strisce di sabbia lo  lora sotto le mura dei forti spagnoli  sta non sarebbe però spirato come ri-
                 uniscono alla terraferma.   o passeggiando lungo i vicoli del  portano diversi autori sulla spiaggia
         D Dal mare l’Argentario appa-       borgo antico di Porto Ercole può an-  della Feniglia, tra Porto Ercole e la
          re come un’isola dai mille riflessi  che capitare, nel silenzio di paese  laguna di Orbetello per febbri mala-
          d’argento. Meta di un turismo d’eli-  che sembra dolcemente addormen-  riche, inseguito dai sicari del Cardi-
          te che si mescola sempre più spesso  tato, di ritornare con la mente al  nale Borghese (che in realtà non ave-
          con i  forzati della domenica, l’Ar-  XVII secolo, quando queste terre fa-  va alcun interesse  a perseguitarlo) o
          gentario conserva intatto tutto il suo  cevano parte del piccolo e quasi sco-  dai gendarmi spagnoli. Oggi un do-
          ineguagliabile fascino. Ma è in pri-  nosciuto Stato dei Presidi sotto la co-  cumento dell’epoca fa luce definiti-
          mavera che il promontorio, lontano  rona di Spagna.                   va sugli ultimi giorni del grande pit-
          dalle frenesie dei villeggianti, sa da-  Qui la storia, fino a poco tempo  tore. Nel dicembre 2001 due ricer-
          re il massimo di sé. In pochi chilo-  fa ammantata di racconti leggenda-  catori appassionati del Caravaggio,
          metri racchiude scenari di straordi-  ri, vuole che il 18 luglio 1610 trovò  Giovanna Anastasia, laureata in let-
          naria bellezza. Il sole riscalda la  la morte Michelangelo Merisi da Ca-  tere antiche e l’architetto Giuseppe
          macchia mediterranea che emana     ravaggio, uno dei più amati e cono-  La Fauci ritrovano fortunosamente
          profumi intensi senza tempo. E al-  sciuti pittori di tutti i tempi. L’arti-  l’atto di morte. Si tratta per la verità
                                                                                di un foglietto delle dimensioni di
                                                                                mm.162 x 202 rinvenuto all’interno
                                                                                di uno dei registri parrocchiali di
                                                                                Porto Ercole e oggi conservato nel-
                                                                                la Curia di Pitigliano che ha annun-
                                                                                ciato alcuni interventi di restauro sul
                                                                                prezioso reperto. Sul piccolo pezzo
                                                                                di carta è scritto a mano: “A di. 18
                                                                                luglio 1609 nel ospitale di S. Ma-
                                                                                ria Ausiliatrice / morse michel an-
                                                                                gelo marisi da Caravaggio, dipin-
                                                                                tore / per malattia--------------”.
                                                                                Nel tergo è scritto: “A di 31 luglio
                                                                                morse Alfier gaspar montero”. “Il
                                                                                mistero di quella data 1609 - spiega
                                                                                Maurizio Marini noto studioso del
                                                                                Caravaggio - è stato immediata-
                                                                                mente chiarito. La cronologia se-
                                                                                guita era quella ancora vigente nel
                                                                                contado senese (in taluni centri fino
                                                                                al 1740), per cui l’anno si faceva ini-
                                                                                ziare con l’Incarnazione. Rapporta-
                                                                                ta alla riforma gregoriana tornava
                                                                                pertanto valida la data tradizional-
                                                                                mente accettata del 18 luglio 1610”.
                                                                                Il rebus della data viene confermato
                                                                                anche dalla trascrizione nel “Libro
           Ufficio Stampa CFS
                                                                                dei Morti” fatta successivamente dal
          Tombolo di Feniglia (GR) - Monumento a Caravaggio - Opera dello scultore Mario Martini.  Parroco titolare, Padre Pievano, (as-


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