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cultura


          di fortuna tra terra e mare, una volta  cimitero, in località San Sebastiano,  anche l’esperienza napoletana dove
          abbandonata la malsicura via Aure-  poco fuori le mura della cittadina, in  era stato raggiunto dai sicari del
          lia volendo evitare nuovi, spiacevo-  attesa di una richiesta di restituzio-  Tommasoni, a decidere di giungere
          li incontri con le guarnigioni ponti-  ne del corpo da parte dei parenti o de-  a Porto Ercole in sordina. Che l’ar-
          ficie del porto di Civitavecchia, si  gli eredi che non arrivò mai.   tista sbarcò alla Feniglia era certo
          avviò alla volta di Porto Ercole, ca-  Un’ultima considerazione con-  anche il Dr. Ernesto Albertini, Am-
          polinea della feluca (che egli presu-  cerne il cimitero (tuttora identifica-  ministratore delle Foreste Dema-
          me ancora alla fonda, in attesa di ri-  bile) che, in quel tempo, si trovava  niali di Follonica che nel 1973 nel
          partire), al fine di recuperare ogni  su un terreno ‘extra muros’, disabi-  confermare questa tesi scrisse alla
          sua cosa.                          tato e  compreso tra la collina di For-  Direzione Generale del Corpo Fore-
             Giunto nella città-fortezza am-  te Filippo e una insenatura (oggi por-  stale dello Stato di Roma per con-
          malato e stremato, dopo una breve  ticciolo). Qui nel 1996 il comune di  cordare i dettagli relativi ad un cip-
          degenza, il 18 luglio morì (certa-  Monte Argentario e la Pro loco di  po marmoreo da apporre in foresta
          mente non sulla spiaggia, come de-  Porto Ercole hanno eretto un monu-  in occasione del IVcentenario della
          scritto dal Baglione e dal Bellori),  mento in memoria del pittore, opera  nascita del pittore, auspice la Socie-
          non senza avere notificato alle auto-  dell’archietto La Fauci.       tà Storica Maremmana.
          rità spagnole del presidio le proprie                                    La scultura di cm. 100 x 60 x 60
          generalità e lo ‘status’ d’apparte-                                   eseguita su pietra bianca di Rocca-
          nenza all’ordine di Malta (l’abito                                    strada e scolpita interamente a ma-
          doveva essere nel suo bagaglio),                                      no dall’artista grossetano Mario
          che, come da statuto, aveva diritto                                   Martini è ancora lì nel folto del bo-
          all’eredità del cavaliere defunto. Ma                                 sco. Il piccolo monumento si ispira
          accertato che l’artista ne era stato                                   al capolavoro del Caravaggio “La
          espulso, l’Ordine ricusò lo ‘spo-                                       Medusa”. La luce che trapela in
          glio’che era stato accompagnato                                         certi orari tra le fronde degli alti
          da un inventario (oggi smarrito).                                        pini colpisce il volto della Me-
             Anche il Vicerè di Napoli, Pe-                                        dusa appena abbozzato nella
          dro Fernandez de Castro conte di                                         bianca pietra generando diago-
          Castro, si occupò del caso del-                                          nali di luce ed ambre tanto care
          l’eredità del Caravaggio che do-                                         al grande pittore.
          veva essere stato per tempo por-                                            Oggi c’è chi propone che
          tato alla sua attenzione. Da qui il                                      quello stesso cippo venga spo-
          desiderio di vederci chiaro dap-                                         stato nel paese vecchio nei pres-
          prima per mezzo dei suoi ministri                                       si della Chiesa di S. Erasmo dove
          e poi direttamente, basandosi sul                                      è stato identificato l’edificio un
          presupposto della sudditanza del                                      tempo sede dell’Ospedale della
          pittore dal re di Spagna.                                             Santa Croce e l’attiguo locale, una
             Da quì la nota lettera del 19 ago-                                 sorta di astanteria riservata alle don-
          sto 1610, ove, esclusi i diritti del-                                 ne, che andava sotto il nome di Ospe-
          l’ordine di Malta, richiese che da                                    dale di Santa Maria Ausiliatrice. Più
          Porto Ercole gli fossero spediti gli                                  correttamente si potrebbe invece
          effetti dell’artista e soprattutto del  Ottavio Leoni, Ritratto di Caravaggio (1621-1625  correggere la targa del monumento.
          “San Juan Bautista”.               circa), Firenze, Biblioteca marucelliana.  Ma al di là della verità storica sulla
             L’inventario doveva essere stato                                   fine del Caravaggio che nulla modi-
          a suo tempo stilato dalla Confrater-  Sulla spiaggia della Feniglia si-  fica la sua arte, riteniamo che lì il mo-
          nita della Santa Croce di Porto Er-  curamente sbarcò però Caravaggio.  numento debba continuare a stare
          cole che, occupandosi dei morti fo-  Ne è certo il Marini non solo perché  nel silenzio della natura, ammanta-
          restieri e della relativa sepoltura,  nelle leggende popolari c’è sempre  to da un aura di mistero, nascosto tra
          aveva questa incombenza. Furono    un fondo di verità ma perché è mol-  le dune che attutiscono il frangersi
          sempre i confratelli della Santa Cro-  to probabile che Caravaggio inseguì  delle onde, tra i profumi del mirto e
          ce che, dopo averlo accolto nel loro  il suo bagaglio in viaggio verso Por-  del rosmarino e dove il raccogli-
          ospedale, in quanto l’artista doveva  to Ercole con una barca di pescatori  mento del bosco e la fantasia posso-
          essere giunto in preda ad un’iperte-  che, come è noto, erano spesso an-  no aiutare il viandante a meglio com-
          mia acuta da disidratazione dissen-  che mercanti e contrabbandieri. Il  prendere l’anima inquieta e lo spiri-
          terica (e sicuramente non della    pittore decise perciò di sbarcare sul-  to rivoluzionario del pittore.
          malaria, dati i lunghi tempi di in-  le dune deserte della Feniglia anche
          cubazione di questa malattia), vero-  per eludere la sorveglianza della  Si ringrazia per la gentile collabora-
          similmente provocata dall’inge-    guarnigione spagnola. Potrebbe es-  zione il Prof. Maurizio Marini ed il per-
          stione di cibi o acqua infetti, ad inu-  sere stato lo stesso Caravaggio che,  sonale dell’Ufficio delle Foreste De-
          marne il corpo nel loro piccolo    benchè cittadino spagnolo, ma vista  maniali di Follonica.


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