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cultura



          qualche fatto strano, ma non trop-  come divinità
          po drammatico, si poteva prendere  che abitavano
          spunto per attribuirlo ad una beffa  nelle montagne,
          del Salvanel, mentre se scoppiava-  addirittura dentro
          no bufere violente o si verificavano  la terra.
          trombe d’aria si poteva pensare    Parlando delle
          alla rabbia di qualche terribile   tradizioni della
          mago o genio delle montagne        Alpi, particolar-
          oppure, nell’ambito religioso, a   mente affasci-
          diavoli e spiriti maligni.         nanti sono le leg-
          Storie come queste, con differenti  gende delle Do-
          connotazioni e ambientazioni, le   lomiti, che hanno
          ritroviamo non solo in tutta Italia,  trovato un canto-
          ma addirittura in tutto il mondo, e  re romantico,
          analogie ben precise sembrano esi-  anche se non
          stere tra le antiche leggende incai-  rigoroso, in Carlo Felice Wolf, e  Spina de Mul, lo stregone che gira-
          che della luna o del sole, i miti cel-  che sono state successivamente  va per le montagne assumendo l’a-
          tici o nordici, le nostre tradizioni  studiate e riscoperte con maggior  spetto di un mulo mezzo putrefat-
          ladine o cimbre, perché tutte, in  rigore scientifico e filologico da  to, e le cui sembiaze qualcuno ipo-
          fondo, si riallacciano a quella che  vari autori, tra cui Ulrike Kindl.  tizza di riconoscere nell’uomo di
          era la realtà della natura ed il rap-  Tutti certamente avranno sentito  Mondeval, un importante ritrova-
          porto tra questa e le persone, vissu-
                                             raccontare la triste vicenda del re  mento di epoca mesolitica avvenu-
          to attraverso un immaginario che   Laurino e del Rosengarten, in ita-  to alcuni anni fa nelle montagne tra
          aveva le sue radici nei sentimenti  liano il Catinaccio, splendido giar-  Passo Giau e Selva di Cadore.
          più profondi dell’animo umano.     dino di rose che l’incantesimo     Ogni montagna ha così la sua leg-
          Ancora più dirette sono poi le ana-  nascondeva durante il giorno e la  genda: sulla Marmarole vi è il mito
          logie quando entriamo nel campo
                                             notte, ma non nel momento del      di Tanna, la regina dei Crodarès,
          dei miti, con cui da sempre si cerca                                  uomini dal cuore insensibile ad
          di spiegare l’origine del mondo ed  crepuscolo, breve intervallo      ogni passione, mentre nel cortinese
          il destino dell’uomo: analizzandoli  dimenticato, in cui tutta la monta-  viveva Donna Dindia… ed ecco,
          non è difficile, infatti, trovare una  gna si tinge di rosa, lasciando ai  attraverso queste figure di donne
          matrice comune che vede gli uomi-  nemici la possibilità di individuare
                                             l’ubicazione dello splendido regno  affascinanti ma anche di nobile
          ni nascere dagli dei e questi dalla
          montagna, sia essa l’Olimpo, il    e di catturare quindi il suo re. E  provenienza, ben diverse dai conta-
                                                                                dini, pastori o cacciatori che abita-
          Sinai, il Kilimangiaro o anche i   ancora, sono certamente conosciuti  vano quei luoghi, si può ritrovare
          Monti Pallidi, dove i nani avevano  il mito della Caza selvadega, un  anche qualche spunto di storia, ed
          filato i raggi della luna o dove   rito macabro in cui orde di spiriti  intuire come alle vicende della
          viveva Dolasilla, regina dei Fanes,  di cacciatori accompagnate da
          popolo che discendeva dalle mar-   scheletri di cani corrono di notte  povera gente si sovrappongano le
          motte, ancora una volta intese     per i cieli tempestosi, o quello di  gesta di nobili e cavalieri, di duchi,
                                                                                principi e principesse che proveni-
                                                                                vano da Venezia e da Aquileja.
                                                                                Lasciando le Dolomiti per le più
                                                                                dolci Prealpi Vicentine, ed in parti-
                                                                                colare il Monte Grappa e l’Alto-
                                                                                piano di Asiago, troviamo altri rac-
                                                                                conti che narrano invece di fatti
                                                                                crudeli, guerre ed imboscate. Nella
                                                                                leggenda di Marcesina, per esem-
                                                                                pio, viene descritto un episodio di
                                                                                grande crudeltà il cui protagonista
                                                                                è il terribile tiranno Ezzelino da
                                                                                Romano, così spietato da provoca-
                                                                                re l’intervento addirittura di San
                                                                                Lorenzo, che, occupato in quella
                                                                                contesa, dimenticò di fermare la
                                                                                caduta di stelle dal cielo, come
                                                                                faceva sempre nella notte dell’11
                                                                                agosto a lui dedicata. Così le stelle
                                                                                caddero tutte a terra spaccandosi in
          L’attore Ivan Mckellen in una scena del film “Il Signore degli Anelli” tratto dall’omonimo libro di R.R.
          Tolkien interpreta il mitico mago Gandalf.                            tanti pezzi e riempendo gli ampi e


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