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cultura



          verdi pascoli di Marcesina di mille  creature fatate come orchi, streghe
          sassi.                             e nani, o ancora con la regina
          Molto più antiche di questa storia  Ostera, che governa le selve di
          sono poi sull’Altopiano di Asiago,  Rotzo, Ghertelina del Ghertele, che
          come nella vicina Lessinia, territori  mantiene la pace tra i boschi della
          cosidetti “cimbri”, le leggende    Val D’Assa, e molte altre.
          della anguane, delle streghe, delle  Il bosco, ambiente elettivo del
          beate donnette e dei salvanei o san-  forestale, diventa così, oltre che
          guanei, tanto che anche alcuni     patrimonio naturalistico, anche
          toponimi ne hanno tramandato la    culla e rifugio di cultura e tradizio-
          presenza, come Giacominerloch, o   ne, di valori e legami con il passato
          buco di Giacomina, Tanzerloch,     che l’uomo moderno rischia di per-
          abisso della danza, grotta delle   dere per sempre, ma che proprio in
          Zeleghen Beiblen, cioè delle beate  questi ultimi anni sono oggetto di
          donnette…                          studio e riscoperta.
          In questi territori, che rappresenta-  Attraverso il bosco ci conducono
          no ambiti di preminente vocazione  quindi le leggende e le tradizioni
          forestale, le leggende son intima-  più antiche, ma anche le suggestio-  Un piccolo abete ricoperto di neve. Con un po’
          mente legate ai boschi e alle fore-  ni di scrittori e poeti più vicini a  di fantasia non è difficile riconoscere tra gli ele-
          ste, tanto che molti dei protagonisti  noi, come Dino Buzzati, che nel  menti naturali sagome strane che ricordano
          sono boscaioli, taglialegna, mer-  “Segreto del Bosco Vecchio” ha     esseri fantastici.
          canti di legname, pastori e caccia-  saputo cogliere la voce del vento e
          tori, che entrano in contatto con  degli alberi, affascinando le      dimensione diversa, fuori dagli
                                                             coscienze    di    schemi quotidiani… così sarà bello
           Uff. Stampa CFS                                   grandi e piccoli,  camminare sui sentieri accompa-
                                                             insegnandoci che   gnati da queste suggestioni, consa-
                                                             è necessario sa-   pevoli che il loro valore va ben
                                                             per ritrovare la   oltre il semplice scherzo o svago
                                                             componente fan-    occasionale, ma che esse riassumo-
                                                             tastica ed incan-  no in sé un patrimonio di esperien-
                                                             tata della natura,  ze, credenze, cultura che ci aiuta a
                                                             trasformandola in  comprendere la gente e la sua vita,
                                                             motivo di affe-    il nostro passato, i luoghi che ci
                                                             zione e amore.     circondano, ma anche a riscoprire
                                                             Trasportati dalle  un rapporto più profondo ed intimo
                                                             voci delle leg-    con la natura  e con noi stessi.
                                                             gende è facile     Ricordandoci che “… non si vede
                                                             perdere ogni sen-  bene con il cuore. L’essenziale è
                                                             so del tempo e     invisibile agli occhi” da “Il
          Bagno di Romagna - Pierluigi Ricci all’interno del Parco dell’Armina (FC)
          indica ad una pattuglia di agenti forestali il luogo preciso dove avrebbe incon-  dello spazio e  Piccolo Principe” di Antoine de
          trato uno gnomo del bosco.                         calarci in una     Sant’Exupery.


                                               IL PAESE DEGLI GNOMI

            C’è un paesino dell’Appennino romagnolo dove non è difficile incontrare gli gnomi. Almeno così credono alcu-
            ni abitanti di Bagno di Romagna che in questi ultimi mesi si sono recati al Comando stazione del Corpo
            Forestale dello Stato per segnalare questi insoliti avvistamenti. Alcuni di loro hanno richiesto che queste testi-
            monianze fossero raccolte in forma ufficiale.
            “Negli ultimi sei mesi - spiega l’Isp. Sante Mazzoli - una decina di persone hanno raccontato agli agenti fore-
            stali di aver incontrato degli gnomi nel corso di escursioni chi nel Parco cittadino dell’Armina, chi nel Parco
            della Lama, ai confini delle foreste casentinesi, tra Romagna e Toscana. Si tratta di gente comune, in genere
            adulti della zona. E tra loro c’è anche un signore di Cesena che in passato avrebbe addirittura fotografato una
            di queste creature sulla neve consegnando un fotogramma ai Forestali di San Piero in Bagno”.
            I racconti degli avvistatori sono simili e concordano nelle descrizioni dei piccoli esseri: dai 20 ai 30 centimetri
            di altezza, barbuti, vestiti con il tipico cappello conico e casacca, si vedono soprattutto nelle ore serali e nottur-
            ne. Come molte zone montane anche l’Appennino romagnolo ha una tradizione di fiabe popolate da piccoli
            esseri magici: i “mazapegul”, folletti che, raccontano gli anziani, si divertono per dispetto ad annodare tra loro
            le code dei cavalli o ad intrecciarne le criniere.




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