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LA MAFIA A OSTIA. QUANDO TUTTO APPARE DIVERSO
I cosiddetti “abbaraccati” abitavano in insediamenti spontanei e incontrol-
lati (le baracche per l’appunto) prodotti dall’emergenza abitativa di diverse aree
della città. Molti di loro vennero spostati coattivamente (26) in palazzine di nuova
costruzione, in periferie lontane anche decine di chilometri. Tra esse, quelle
situate a Nuova Ostia, parte di un progetto di edilizia privata poi naufragato e
convertito ad alloggi popolari.
Sul territorio di Ostia e della vicina Acilia (27) si formò, quindi, una delle
cosiddette batterie che andarono a costituire la Banda della Magliana , con a
(28)
capo Nicolino Selis, che su Roma rappresentava anche gli interessi di Raffaele
Cutolo, boss della Nuova Camorra Organizzata.
Dopo l’omicidio di questo primo, storico capo, il potere passò a Paolo
Frau, che per la prima volta decise di tentare l’ingresso nell’economia legale del
litorale .
(29)
Negli anni Ottanta, infatti, si iniziò a discutere della riqualificazione del
waterfront e le prospettive di investimento aumentarono, fino a moltiplicarsi nel
2001 con l’inaugurazione del porto. Fu all’interno di questo periodo di forte tra-
sformazione urbanistica che - nel 1991 - il Municipio fu sciolto una prima volta
per corruzione .
(30)
Alla Banda della Magliana si affiancarono anche altri due gruppi. Da un
lato i Triassi, famiglia di Cosa nostra strettamente legata per canali matrimonia-
li (31) a quella dei più noti Cuntrera-Caruana, clan agrigentino dedito principal-
mente al narcotraffico .
(32)
(26) Gli abitanti delle baracche vennero trasferiti dai quartieri in cui vivevano e in cui ovviamente
lavoravano e mandavano a scuola i bambini.
(27) Acilia è uno degli altri quartieri che costituiscono il X Municipio di Roma.
(28) Banda della Magliana era formata da tre diversi nuclei: quello dei Testaccini, quello di
Magliana, infine, quello di Ostia e Acilia. Questa batteria era inizialmente capeggiata da
Nicolino Selis, che fu anche uomo su Roma di Raffaele Cutolo. Dopo il suo omicidio, avve-
nuto ad Acilia nel 1981, l’eredità passò prima a Paolo Frau (fino al 2002 quando venne ucciso
a sua volta), poi a Emidio Salomone e Roberto Pergola (il primo ucciso nel 2009 davanti a
una sala di slot machine, il secondo arrestato) e poi al gruppo Cardoni-Galleoni, detti “i
Baficchi” (per ulteriori approfondimenti sulla vicenda della Banda della Magliana, si veda
Angela CAMUSO, Mai ci fu pietà, Castelvecchi, Roma, 2014.
(29) Vittorio MARTONE, op. cit., 80.
(30) Questo episodio ha di poco preceduto l’esplosione dello scandalo legato all’inchiesta “Mani
Pulite” a Milano, di cui ha costituito un importante prodomo.
(31) I due fratelli Vito e Vincenzo Triassi sono, infatti sposati con le due figlie di Santo Cardarella,
dei Cuntrera Caruana.
(32) Considerati “i Rothschild della mafia” per gli importanti guadagni ottenuti attraverso la
droga (Tribunale di Roma. 2015, Sommario ragionato delle conclusioni del pubblico ministero,
n. 54911/12, pag. 27).
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