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PAGINE DI STORIA
Gli uomini
di Hitler tentarono
caserma, i tedeschi desistettero dal loro intento. Trovarono
riparo dietro il Palazzo delle Assicurazioni, protetti dai di impadronirsi
proiettili di due mitragliatrici posizionate sui balconi
all’ultimo piano dell’albergo “Universo” dal quale si subito della città,
erano mossi all’assalto. Nella stessa giornata, il comandante
della Stazione di Palazzo Reale, Maresciallo Maggiore
C.S. Carlo Azan, con pochi carabinieri ai suoi ordini abbandonandosi
affrontò risolutamente dieci militari tedeschi che avevano
poco prima occupato il palazzo. Li disarmò e li catturò. a rappresaglie
Subito dopo, in Piazza Plebiscito, gli stessi militari fer-
marono e sequestrarono due automezzi tedeschi carichi
di fusti di benzina, consegnandoli al comando militare contro i “traditori”
della Marina. Il Carabiniere Domenico Bartolomeo, in
servizio all’ingresso del Palazzo Reale, rispose con il
moschetto al fuoco delle mitragliatrici germaniche, uc- i soldati tedeschi, ferendone qualcuno. Alla richiesta, il
cidendo due avversari. Un altro rimase ferito. Non ab- Generale Ettore Del Tetto, responsabile della difesa
bandonò il suo posto fino a quando non venne fatto della città, fece ottemperare nel pomeriggio stesso, ri-
smontare. I carabinieri della Stazione di Poggioreale, al tenendo di non poter resistere oltre. Man mano che le
comando del Brigadiere Angelo De Roma e del Vice ore passavano gli eventi precipitavano. I tedeschi diedero
Brigadiere Vincenzo Capurso, fronteggiarono, il po- l’assalto al forte Sant’Elmo e ad altri edifici militari.
meriggio del 10, ben due attacchi nemici: il primo da Sin dalla sera dell’8 settembre la Stazione Carabinieri
parte di tre militari tedeschi che sparavano all’impazzata di Napoli Porto, in via Marchese Campodisola, intensificò,
da un autocarro e il secondo contro un intero reparto raddoppiandoli, i servizi di vigilanza al Palazzo dei Te-
germanico che era accorso richiamato dalla sparatoria. lefoni. Il monumentale edifico neo-barocco di via De-
Il nemico fu costretto a ripiegare precipitosamente pretis, opera degli anni ’20 dell’ingegnere Camillo
mentre incalzava una compagnia di formazione su due Guerra, ospitava la centrale telefonica, obiettivo strategico
plotoni, costituiti da carabinieri e fanti del 40° Reggi- per il controllo delle comunicazioni dell’intera area. Vi
mento, al comando del Capitano Fernando Cognetta, furono inviate a presidiarlo due pattuglie di carabinieri
inviata sul luogo dal Tenente Colonnello Minniti. della Stazione oltre a trenta carabinieri della compagnia
Intanto piccole folle, sull’esempio dei tedeschi, si dedi- rinforzi e a un centinaio di soldati, al comando di un
cavano al saccheggio. La situazione in città si presentava ufficiale del Regio Esercito. Fino al pomeriggio dell’11
molto grave. La popolazione dappertutto dava segni settembre nessun incidente mentre il resto della città
inequivocabili di ostilità ai tedeschi e numerosi incidenti veniva messo a ferro e fuoco. Verso le 14:00 un nucleo
si verificarono in diversi quartieri. di soldati tedeschi, al comando di un capitano, tentò
Il mattino dell’11 settembre alla sede del comando ter- l’assalto di sorpresa con diversi autocarri e una camionetta.
ritoriale del XIX Corpo d’Armata si presentarono I militari italiani, posti a difesa sui balconi, sulle finestre
reparti tedeschi appoggiati da due carri armati e, in un e nei punti più coperti delle vie adiacenti, li accolsero
colloquio tra ufficiali tedeschi e italiani fu chiesta l’eva- con un nutrito fuoco di fucili, mitragliatrici e bombe a
cuazione della caserma del Distretto e la distruzione mano. I tedeschi risposero con le armi automatiche, di
delle armi dato che, in quei pressi, si era sparato contro cui erano largamente forniti. La battaglia che ne scaturì,
20 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO III