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PAGINE DI STORIA
NAPOLI. IL COMPLESSO MONUMENTALE DI MONTEOLIVETO - CASERMA “PASTRENGO”,
SEDE DEL COMANDO PROVINCIALE DEI CARABINIERI DI NAPOLI
anni, destinati al lavoro, vennero fatti affluire in un loro unica colpa era stata di essersi sfortunatamente
campo di concentramento improvvisato, in località imbattuti nei soldati del Reich. Il pomeriggio del 12,
“Madama Vincenza” del comune di Fertilia, l’odierna Francesco Fusco, un agricoltore cinquantaduenne che
Teverola, poco lontano da Aversa, a circa 200 metri aveva prestato per undici anni servizio nella Regia
dallo stradale nazionale Napoli-Capua. Ai quattordici Guardia di Finanza, si trovava nel piccolo campo con
carabinieri furono consegnati dei fucili. Nessuno im- il quale sosteneva la famiglia: la moglie e cinque figli,
maginò che fossero privi di caricatori. Sembrava che due dei quali alle armi e prigionieri in Tunisia e altri
stessero scortando i prigionieri. Stavano andando in- tre in tenera età. L’orto si trovava a Casaluce di Fertilia,
contro alla morte. I giovani carabinieri furono condotti in una località nota con il nome di “Tiro a segno”,
in un accampamento tedesco a pochi chilometri da proprio nei pressi dell’attendamento germanico. Poiché
Madama Vincenza. Qui vennero tenuti in condizioni i soldati, per procurarsi la legna, distruggevano le
disumane. Mancava perfino l’acqua da bere. Con loro piante e rovinavano il raccolto dell’uva e dell’altra
vennero tenuti in ostaggio anche due cittadini di frutta, il contadino mostrò risentimento nei confronti
Fertilia, Francesco Fusco e Carmine Ciaramella. La di uno di essi. Questi allora lo prese, lo fece prigioniero
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO III 23