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foresta sono stati censiti numerosi chirotteri, alcuni educazione ambientale, accompagnando nelle visi-
assai rari e vulnerabili come il vespertilio di Natterer, te alla scoperta della grande ricchezza naturale di
il vespertilio di Bechstein e la nottola gigante. questa area appenninica.
I crinali aperti, sopra il limite del bosco, costituisco- L’area espositiva dell’Orto di Giovannino, dove tro-
no aree di caccia per l’aquila reale che nidifica poco vano collocazione le opere d’arte, va ad aggiungersi
lontano. Gli ambienti rocciosi sono frequentati dal al “Percorso dell’Amicizia”, realizzato nella vicina
sordone, dal culbianco e dal codirossone. In am- Riserva Naturale Biogenetica di Abetone, quale ul-
biente forestale oltre alle cince, allo scricciolo, al teriore spunto per coinvolgere i visitatori nella co-
fringuello, si possono incontrare il luì verde ed il noscenza delle ricchezze naturali di questi luoghi,
ciuffolotto e, in particolare nei boschi misti di faggio oltre che stimolo per accrescerne il rispetto e la
ed abete, è segnalata la presenza del rampichino conservazione.
alpestre. La visione delle opere d’arte, costruite con materiali
Tra le specie di anfibi e rettili di interesse natura- naturali e collocate con cura nel contesto forestale,
listico si rinviene il biacco, la biscia dal collare, la permetterà quindi agli escursionisti di calarsi nella
lucertola muraiola, la rana agile, la rana alpina o dimensione “magica” della natura ed uscirne ri-
montana e la salamandra pezzata. generati e pronti ad osservare il mondo con occhi
Il Corpo forestale dello Stato svolge nella Riserva “nuovi”.
attività di sorveglianza, tutela della biodiversità ed Un percorso didattico veramente per tutti.
I prodotti tipici (che stagiona da 7 a 20 giorni), l’abbucciato (che
stagiona almeno 35 giorni) e il pecorino da asserbo
di Pistoia (che stagiona due o tre mesi, ma anche un anno).
Tutti e tre hanno forma rotonda (i primi due pesano
da 1 a 1,8 chilogrammi; il terzo raggiunge anche i
IL PECORINO A LATTE CRUDO 3 chilogrammi). La crosta è liscia, più o meno ab-
È prodotto da famiglie di pastori e casari che fanno bucciata a seconda della stagionatura, di un colore
pecorini come cento anni fa. Portano le pecore in che va dal giallo paglierino al marrone grigio. La
alpeggio, usano caglio naturale e non si sono mai pasta è bianco avorio. Per il pecorino fresco, la nota
sognati di pastorizzare il latte, che proviene dalla dominante al naso è quella lattea e, in certi casi, si
mungitura - a volte manuale - delle Massesi, pe- avverte l’erba verde. In bocca è dolce, pastoso, con
core dal pelo nero lucido e dalla testa leggera con una vaga sensazione finale di miele amaro. L’ab-
profilo montonino e corna scure a spirale. I casa- bucciato ha profumi più intensi del fresco, con note
ri-allevatori producono tre tipi di pecorino: il fresco che tendono al selvatico. Il sapore è più ricco, più
complesso, con una lieve sensazione di castagna
nel finale. Il pecorino stagionato ha profumi leg-
germente pungenti, che ricordano il Parmigiano
stagionato, con una vaga nota piccante nel finale
e buone sensazioni di pascolo e di fieno. Si mangia
con il pane toscano, con la polenta, con le patate
lesse, con le pere e con i necci (frittelle di farina di
castagne cotte sui “testi” arroventati sul fuoco). Non
ci possiamo certo dimenticare né della ricotta, né
del ravaggiolo e della ricottina, tre golosità che si
degustano fresche di giornata.
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