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Nella foto in alto a destra, in primo piano, il f
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Maestro Pietro Valenti mostra agli allievi come o
immobilizzare l’avversario. o
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L. Di Battista - NPA/CFS si è così in grado di dare risposte m
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coscienza e da una prospettiva
più ampia del pericolo.
Risvegliate le capacità creative,
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più incisive a situazioni critiche.
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Appesi al chiodo i guanti e i bastoni a
adesso ci si appresta a ricevere – da z
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parte del ministro Gianni Alemanno, alla i
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presenza del Capo del Corpo forestale
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delle sciabole in bambù dette shinai, Cesare Patrone – il diploma di o
in Occidente le stesse sono sostituite partecipazione, così come la lettera
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invece dallo sfollagente. Mentre il kendogi d’idoneità alla “difesa personale e alle n
è il nostrano “equipaggiamento”: caschi, tecniche operative”.
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guanti e protezioni per le caviglie e per i Un’iniziativa, si diceva, necessaria: il e
piedi. secondo corso partirà ad ottobre.
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Eppure, sapersi destreggiare tra Ancora una volta le lezioni dureranno tre
proiezioni e spazzate, conoscere le mesi, con successivi richiami mensili per
torsioni e le tecniche di strangolamento, o chi ha frequentato il corso precedente,
saper fare pressione sui punti vitali non affinché non siano dimenticate le abilità
garantisce l’incolumità se attaccati. Ci si acquisite.
potrebbe bloccare a causa di una forte Il Maestro Pietro Valenti questa volta ha
emozione: il panico. Ecco allora che uno però “preteso” il 50 per cento della
degli obiettivi principali del corso è di rappresentanza femminile, giacché le
sviluppare una maggiore conoscenza del donne – forse più degli uomini –, fragili e
proprio essere, delle proprie reazioni indifese, ne faranno materiale da mettere
emozionali agli attacchi esterni, per meglio in un bagaglio un po’ speciale: quello
esprimere il proprio potenziale. interiore. In fondo, sembra voler
“L’arte marziale non è solo una questione sottolineare, troppo spesso (ma non è
fisica – conferma il Maestro Valenti (che certo questo il caso) ci si preoccupa di
pure è VII den di karate e VI di kendo, gradi formare atleti attraverso una disciplina
tra i più alti in Italia, oltre che responsabile nata invece per formare “persone”,
tecnico per il karate, kendo e judo del dimenticando che la vera vittoria (nella
Gruppo Sportivo forestale) – ma anche tradizione delle arti marziali orientali) è
mentale e spirituale. Una sorta di dialogo l’assenza di situazioni che richiedono una
con sé stessi, il cui fine è di capire ciò che prova dell’efficacia delle tecniche
sei, ciò che sei stato e ciò che sarai”. assimilate. Il Forestale n. 29/2005
Acquisire un controllo sulle proprie Altrimenti detto: far venir meno il motivo
emozioni (il ki, “forza interiore”) senza per cui combattere è il grande risultato,
costringerle, è aprirsi ad intuizioni frutto di una crescita che passa attraverso
risolutive, dettate da una dilatazione della il solo dialogo.
P Paagg.. 1111