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I Inn bbooccccaa aall lluuppoo
                           I Inn bbooccccaa aall lluuppoo



                           Tempo fa, nei pressi di Sicinaro (L’Aquila) – all’interno del Parco regionale del
                           Sirente-Velino – un escursionista ha spaventato un lupo mettendolo in fuga e salvando
                           così dalle sue grinfie un capriolo.
                           A quel punto sono intervenuti gli agenti del Corpo forestale dello Stato, per soccorrere la
                           bestiola, rimasta ferita in seguito all’aggressione.
              i  i  i  i   L’episodio ha avuto una forte eco: alle tante persone che hanno scritto alla redazione de
              l  l  l  l   “Il Forestale”, criticando  l’iniziativa dell’escursionista, che avrebbe “affamato” il lupo,
                           hanno fatto da contraltare i “tifosi” del capriolo. Cosa avrebbe dovuto fare, o non fare,
              a  a  a  a   l’uomo? Dubbio legittimo, per la cui soluzione facciamo riferimento a due etologi di fama
                           internazionale: Elisabetta Visalberghi (Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione,
              m  m  m  m   CNR) e Luigi Boitani (Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo, Università La
                           Sapienza).

              i  i  i  i                                                     Testimonianze raccolte da Mariaelena Finessi
              n  n  n  n        u uiiggii BBooiittaannii:: È difficile far capire alla  cuccioli di orso appena nato e reintrodotto.

                                gente che ciò che avviene in natura
              a  a  a  a   L ha una sua logica. E che scombinare       Ma un altro è l’aspetto ancora più difficile da
                                                                       raccontare ed è quello del ritrovamento di
                           questa logica, con un intervento umano, è   un animale selvatico in difficoltà. In questo
                                                                       caso si dovrebbe avere quel minimo di
                           sbagliato per definizione. Così come le
              e  e  e  e   interazioni naturali all’interno della stessa  conoscenza per capire quando la bestiola
                           specie (per esempio animali che litigano tra
                                                                       ha bisogno di un intervento umano, e
                           di loro per motivi territoriali, piuttosto che di  quando invece l’intervento umano provoca
              i  i  i  i   gerarchia sociale) vanno lasciate alle loro  ulteriori difficoltà all’animale. Faccio un
                                                                       esempio: quest’inverno è stata trovata una
                           dinamiche naturali, allo stesso modo è da
              n  n  n  n   evitare l’intervento dinanzi alle interazioni  lupa di un anno, caduta in un tombino di
              i  i  i  i   tra specie diverse. E quindi lasciare che  un  cemento molto profondo da cui l’animale
                                                                       non riusciva a scappar fuori. Ecco, in quel
                           lupo ammazzi un capriolo piuttosto che (ed
              m  m  m  m   è ciò che è accaduto quest’anno in          caso trovo che sia più che giustificato
                                                                       intervenire, perché l’animale è in difficoltà a
                           Trentino) un’aquila mangi uno dei rarissimi
              o  o  o  o


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           Il Forestale n. 29/2005  © R. Visci











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