Page 32 - Silvae MAggio Agosto
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Generalità
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uesto saggio che trae la sua origine dall’omologo seminario tenuto
dallo scrivente presso il Dipartimento di Biologia Ambientale
dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” il 19 aprile 2024,
costituisce un complesso di riflessioni sulla biologia della conservazione,
filone dell’ecologia applicata; una scienza “with a time limit” in quanto non
abbiamo davanti a noi un tempo immensurabile per modificare il tasso di
conversione degli habitat naturali del nostro pianeta che ha ormai raggiunto
livelli esponenziali di crescita; non siamo allarmati ma seriamente
preoccupati. Il laureato in Scienze Naturali che opera essenzialmente sul
campo (l’ambiente nel quale svolge la sua attività di raccolta dati e materiali,
finalizzata al conseguimento degli obiettivi prefissati nel contesto di ricerche
accuratamente pianificate: un bosco, una grotta, una spiaggia, il deserto, la
macchia mediterranea, un ecosistema urbano nel corso delle sue
“bioesplorazioni”, un qualunque ambito geografico/geologico), deve
essere anzitutto consapevole delle condizioni in cui versa il nostro
pianeta. Il senso lato del titolo si riferisce al fatto che l’obiettivo di questo
saggio è costituito dal costante riferimento a fondamentali strumenti
concettuali e operativi: le liste rosse, le field guides, le attività di BioBlitz nel
contesto di processi di Citizen Science, le varie “faune” nazionali in primis la
collana “Fauna d’Italia”, infine le collezioni museali. Tutto ciò a supporto dei
numerosi dispositivi (meccanici, ottici, elettronici) utilizzati dal moderno
field zoologist/botanist: radar s.l., radio-tracking, fototrappole, fotocamere,
binocoli, cannocchiali, dispositivi GPS, sensori e data-logger, sistemi di
posizionamento GPS, GIS, droni.
Il laureato in Scienze Naturali è preparato, durante il corso di studi, ad una
visione organica e sintetica della natura e delle sue problematiche. Oggi più
che mai, questa figura si qualifica come un operatore con una posizione
centrale nel campo della gestione del territorio che tenga conto delle
interazioni tra le esigenze dell’uomo e le altre componenti dell’ambiente in
un’ottica di sempre maggiore integrazione dato che anche “noi siamo natura”
secondo il titolo di una recente opera di Gianfranco Bologna.
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