Page 2 - SilvaeAnnoI_N2.qxp
P. 2
Editoriale
L’AMBIENTE DA BENE A VALORE
di Stefano Cazora
a Costituzione è il DNA di uno Stato, essa contiene la sua
genesi ed evoluzione. Come accade per la molecola fonda-
Lmentale che regola la vita degli uomini, così la modificazione
della Carta non è opera semplice. Quest’ultima è possibile solo dopo
che i valori e i precetti che si vogliono cambiare o aggiungere sono stati
sedimentati in quel particolare crogiuolo preparatorio che è la costitu-
zione materiale di un popolo, il comune sentire.
Pur se in ritardo e fra mille difficoltà il Legislatore si appresta ad ese-
guire una delicata ed importante operazione di ingegneria costituziona-
le: inserire nella Carta, tra i diritti fondamentali, anche la tutela dell’am-
biente. Occorre sancire con la forza del diritto quello che ormai da anni
ogni cittadino, particella elementare dello Stato, ha dato per acquisito.
Non c’è dubbio che esiste una stretta relazione fra ambiente e tute-
la dei diritti. Eppure dopo la ventata movimentista dell’ambientalismo,
dopo le convenzioni internazionali in materia, dopo l’avvento della
Costituzione Europea, ancora oggi manca una qualificazione giuridica
di ambiente e, seppure il termine abbia fatto per la prima volta timida-
mente ingresso nel 2001 con la riforma del Titolo V, finora il
Legislatore costituzionale ha perso l’occasione per tramutare il concet-
to di ambiente da “bene” a “valore”.
Anche nel complesso campo sanzionatorio la consapevolezza di
questo valore ha suscitato un deciso movimento riformatore, tanto che
la Commissione per la riforma del codice penale ha avviato una gene-
rale rivisitazione degli illeciti ambientali prevedendo il loro inserimento
nella parte speciale del Codice. Si tratta di una novità non solo sotto il .2
profilo sistematico, ma anche perché le fattispecie previste assumono la oI-n
qualifica di delitti. Una proposta coraggiosa ma necessaria benché, n
n
A
SILVÆ 5