Page 3 - 103-118 LAGOMARSINO, COSTANTINI, PAGLIAI II bozza:orientamento I bozza
P. 3

Prefazione


                  ‘ricco’, ma le nostre imprese sono ‘povere’, perché questa torta
                  viene suddivisa tra un numero ancora molto elevato di azien-
                  de agricole.
                  È dunque fondamentale che le politiche di Governo, nell’attuale
                  fase economica particolarmente difficile, siano concentrate su: le
                  politiche comunitarie ed i negoziati per la nuova Pac e la nuova
                  Pcp; la competitività delle filiere, la promozione del Made in Italy
                  e il contrasto alle crisi di mercato; l’accesso delle imprese al cre-
                  dito e agli strumenti finanziari.
                  Le ristrettezze finanziarie, devono spingere l’Italia a non disper-
                  dere energie, ma piuttosto a “fare sistema” e valorizzare le enor-
                  mi potenzialità di cui dispone.
                  Il nodo della competitività rimane l’obiettivo di primaria impor-
                  tanza poiché nel quinquennio 2005-2010 l’export in valore è cre-
                  sciuto del 35%.
                  Questo dato confortante deve spingerci a immaginare la moder-
                  na agricoltura, basata su sistemi produttivi sostenibili, sulla
                  modernizzazione delle filiere, sul rispetto e la promozione della
                  qualità, come un settore trainante per il nostro Paese, indispen-
                  sabile per garantire occupazione e soprattutto “attaccamento
                  alla terra”. Questo modo di dire mi sembra acquisisca un signi-
                  ficato ancora più particolare ed importante, nel contesto del
                  Focus curato dal Corpo forestale e dedicato al dissesto idrogeo-
                  logico. La cura del territorio, in un Paese come il nostro che nel
                  corso dei secoli è stato modellato dalla mano umana, comincia
                  proprio dall’agricoltura.
                  I fenomeni di dissesto che il nostro Paese registra, purtroppo con
                  devastanti effetti, possono e devono essere contrastati arginando
                  fenomeni quali la cementificazione degli argini e degli alvei, la
                  sottrazione dei terreni agli usi agricoli, l’abbandono del territo-
                  rio. Va dato atto al Corpo forestale dello Stato dell’impegno quo-
                  tidiano nella salvaguardia del territorio e dell’ambiente nell’in-
                  teresse della collettività.
                  L’equilibrio con cui l’uomo convive nel suo ambiente e nel suo
                  territorio è una questione di gestione di beni naturali, ma anche
                  di sicurezza, nel momento in cui le errate azioni e gli illeciti deli-
                  berati minacciano la fruizione di queste risorse da parte di tutti.
                  È necessario, pertanto, conoscere le minacce, le cause dei feno-



                  6 - SILVÆ - Anno VI n. 14
   1   2   3   4   5   6   7   8