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Coordinamento Territoriale per l’Ambiente per il Parco Nazionale della SILA
on D.P.R. datato 14.11.2002 vengono istituiti il Parco Nazionale
della Sila e l’Ente Parco Nazionale della Sila. Il neo Parco com-
Cprende due vaste aree denominate “Sila Grande” e “Sila Piccola”,
eredità dell’ex Parco della Calabria; all’interno del territorio del parco
sono presenti n. 9 riserve naturali statali, affidate in gestione all’ente
parco: Coturelle-Piccione, Gallopane, Gariglione-Pisarello, Golia Corvo,
Macchia della Giumenta-San Salvatore, Poverella Villaggio Mancuso,
Tasso Camigliatello Silano, Trenta Coste, Giganti della Sila .
Il territorio del parco comprende 21 Comuni nelle provincie di Cosen-
za, Catanzaro e Crotone e 6 Comunità Montane.
Il paesaggio Silano si presenta come un ambiente molto naturale,
poco contaminato, scarsamente tormentato, ricco di fauna diversificata e
di una vegetazione complessa; la presenza antropica è assai esigua; la
morfologia del territorio è quanto mai varia, caratterizzata da un susse-
guirsi di altipiani, valli, colline, montagne, formanti un complesso siste-
ma interagente nelle sue componenti.
Caratteristica che lo contraddistingue è il suo patrimonio boschivo,
ricco di notevoli provvigioni e di considerevole valore eco-sistemico e pae-
saggistico. La biodiversità , che muta a seconda delle altitudini, è quanto
mai varia e interessante, rappresentata da endemismi e specie rare.
La distribuzione vegetale sulle superfici terrestri che compongono il
Parco Nazionale della Sila risente fortemente di alcuni fattori ambientali
quali le diversità climatiche e pedologiche e la presenza antropica, che
hanno influito sulla composizione dei soprassuoli. Massicci sono stati gli
interventi di forestazione dagli anni ’50 ai nostri giorni, e, in precedenza,
i tagli dissennati a cavallo degli anni del II° conflitto mondiale, gli abusi e
i furti perpetrati ai danni del patrimonio forestale in epoca più recente.
I boschi della Sila si possono compendiare nel modo seguente: quelli
della fascia montana, caratterizzati da faggete, pure o con pineta a pino
Laricio o in consociazione con l’Abete; pinete di Pino Laricio (coetanee e
disetanee), boschi artificiali con Douglasia; boschi della fascia basale o
sopra mediterranea, misti con specie quercine, castagneti; foreste sem-
preverdi mediterranee, leccete e sugherete; boschi artificiali di pini medi-
terranei, macchia mediterranea molto degradata ed in fase di regressione.
Si inizia con la macchia bassa (Corbezzolo - Ginestra di Spagna - Erica –
Ginestrone – Cisti – Ginestra Spinosa ecc.) oltre al Leccio, Carpino, Acero
ecc. ecc., intramezzata da Uliveti e Vigneti in appezzamenti sistemati a ter-
razzo e con presenza di Ciliegio, Ficheti, Gelsi ed altri frutti vari.
Subentrano i querceti (Roverella, Farnia, Cerro, Rovere) con casta-
gneti non meno estesi fino ad arrivare al pino laricio, intervallati da prati
pascolo e colture a patate, grano, segale e frutteti.
200 - SILVÆ - Supplemento al n. 12