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Coordinamento Territoriale per l’Ambiente per il Parco Nazionale del POLLINO
nante della popolazione del lupo del Parco quale serbatoio demografico
per tutta la specie alle latitudini più meridionali dell’areale (Sila, Serre,
Aspromonte), fondamentale per la conservazione della specie nei periodi
più critici. Il progetto ha affrontato i diversi aspetti legati alla preven-
zione contro gli attacchi da Lupo nei confronti di allevatori, alla elabora-
zione di una strategia per il controllo del randagismo canino; ha consi-
derato la possibilità della reintroduzione del Cervo al fine di diminuire
l’impatto predatorio del Lupo sul bestiame domestico, e ha provveduto
ad una maggiore informazione verso le popolazioni locali che vivono a
contatto con il Lupo.
Progetto “Ecologia e conservazione del capriolo, movimenti, uso dello
spazio e selezione dell’habitat nella popolazione di cervi reintrodotti nel
Parco Nazionale del Pollino”.
Il progetto, condotto dall’Università degli Studi di Siena – Diparti-
mento di Scienze Ambientali “G.Sarfatti”, è durato circa quattro anni e
attraverso il monitoraggio radio telemetrico degli individui di cervo ha
consentito di indagare l’uso dello spazio, la selezione degli habitat e gli
spostamenti degli animali reintrodotti nell’area protetta. Complessiva-
mente sono stati reintrodotti 41 esemplari di diverse classi di età e sesso,
di cui 35 sono stati rilasciati in natura e 6 posti all’interno di un recinto
di acclimatazione al fine di mantenere un nucleo per eventuali riprodu-
zione in cattività. Dette operazioni sono state coordinate dal CTA, che ha
preso parte ed assistito in modo continuato i ricercatori e il personale del-
l’Ente Parco nei vari rilievi, monitoraggi ed osservazioni.
Progetto di reintroduzione del grifone nel Parco Nazionale del Pollino.
Lo scopo di questo studio è stato quello di reintrodurre nell’area pro-
tetta esemplari di grifone; la sua fase iniziale è stata rappresentata da una
campagna di divulgazione attuata presso le aziende agricole del territo-
rio, al fine di far conoscere agli allevatori gli eventuali danni che la spe-
cie avrebbe potuto creare.
Anche a questo progetto ricercatori e studiosi interessati sono stati
supportati dal personale e dai mezzi del Corpo forestale dello Stato del
C.T.A.
SILVÆ - Supplemento al n. 12 - 189