Page 157 - untitled
P. 157

Coordinamento Territoriale per l’Ambiente per il Parco nazionale del CILENTO E VALLO DI DIANO


                  “morbido” calcare bianco, sono quelli prodotti dal Torrente Sammaro,
                  dal fiume Calore e dal Bussentino; le loro acque impetuose sono spesso
                  artefici di cascate e rapide di raro spettacolo naturale.
                     Il CTA del CFS svolge, con vincolo di dipendenza funzionale dall’Ente
                  Parco, attività di controllo e vigilanza dell’area protetta del Parco Nazio-
                  nale. Tale attività riguarda il contrasto a diverse forme di illeciti perpetra-
                  ti in danno all’ambiente ed all’ecosistema. Sulla fascia costiera e sulle aree
                  retrostanti sono più frequenti i reati di abusivismo edilizio, di discarica e
                  di deposito incontrollato di rifiuti; in generale è diffusa la tendenza a tra-
                  sformare ed a sottrarre alla natura ed all’ecosistema ai fini speculatori
                  ampie fette di territorio, comprese le sponde e le fasce di rispetto dei corsi
                  d’acqua nonché delle foci dei fiumi. Ciò a causa della forte pressione antro-
                  pica, che da anni si esercita ininterrottamente, dovuta alla cospicua
                  domanda turistica, che tuttavia si concentra nei soli mesi estivi.
                     Mentre il numero delle presenze nelle località più rinomate della costa
                  aumenta di almeno 5 o 6 volte nei mesi estivi, di contro, i Comuni delle
                  aree più interne sono soggetti al fenomeno dello spopolamento ed al pro-
                  gressivo invecchiamento dei residenti. Da ciò scaturiscono  problemi deri-
                  vanti da un territorio meno abitato e presidiato che nel passato e dal-
                  l’aumento delle aree abbandonate, non più coltivate e soggette alle perio-
                  diche cure dell’uomo. In tal caso, gli illeciti più frequenti da fronteggiare
                  sono i tagli furtivi, il fenomeno del bracconaggio, le aggressioni ai corpi
                  idrici con sversamenti di reflui e sostanze inquinanti, nonché con  prelie-
                  vi abusivi di inerti nei relativi alvei. Alle predette attività di contrasto e
                  di tutela si accompagna l’impegno profuso, con maggiore frequenza nei
                  mesi estivi, nella lotta agli incendi boschivi, che vede il personale foresta-
                  le impegnato nel coordinare gli interventi delle squadre e degli operatori
                  AIB, non solo nel territorio del Parco, ma anche in quello delle aree con-
                  tigue dei Comuni che ricadono parzialmente nel Parco. Particolare dedi-
                  zione viene posta nei compiti di indagine dei reati di incendio boschivo e
                  nella analisi delle relative cause attraverso il reperimento degli eventuali
                  ordigni e la individuazione dei punti di innesco; in tal senso, tutte le azio-
                  ni sono volte alla prevenzione e dissuasione del fenomeno, attraverso ser-
                  vizi di pattugliamento mirati ed attività sanzionatorie.
                     Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno degli incendi
                  boschivi, si segnala la partecipazione del C.T.A. alle attività di formazio-
                  ne e ricerca sull’introduzione delle tecniche del fuoco prescritto, nel-
                  l’ambito del progetto integrato “Fire paradox”, finanziato dall’U.E., che
                  coinvolge Università ed Enti di ricerca internazionali.
                     Il personale del CTA, con l’articolazione territoriale dei 18 Comandi
                  Stazione distribuiti sull’area protetta del Parco, si adopera in numerosi


                  156 - SILVÆ - Supplemento al n. 12
   152   153   154   155   156   157   158   159   160   161   162