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Coordinamento Territoriale per l’Ambiente per il Parco Nazionale del VESUVIO


                  di Pino domestico (Pinus pinea), Pino marittimo (Pinus pinaster) e Pino
                  d’Aleppo (Pinus halepensis), tra le quali si sta progressivamente diffon-
                  dendo il leccio; sui versanti del settore occidentale e settentrionale si rin-
                  vengono vaste formazioni di Robinia (Robinia pseudoacacia)  derivanti da
                  vecchi rimboschimenti; sul versante sud orientale alle forme autoctone di
                  ginestra è associata, introdotta dall’uomo, la già citata Ginestra dell’Etna.
                     Le pendici settentrionali del Monte Somma sono invece  coperte da
                  ampi castagneti fino a quota 900 mt e, a quote superiori, da  boschi misti
                  di latifoglie decidue, costituiti da Castagno (Castanea sativa), Roverella
                  (Quercus pubescens), Carpino nero (Ostrya carpinifolia), Orniello
                  (Fraxinus ornus), Ontano napoletano (Alnus glutinosa), varie specie di
                  Acero (Acer spp.). Il sottobosco è particolarmente ricco:  Dondolino
                  (Coronilla emerus), Pungitopo (Ruscus aculeatus), Biancospino (Cra-
                  taegus monogyna), Rosa selvatica (Rosa sempervirens), Ligustro (Ligu-
                  strum vulgaris), numerose specie di felci e Crassulacee tra cui l’Ombeli-
                  co di Venere (Umbelicus rupestris) e la Borracina (Sedum sediforme).
                     Da sottolineare la presenza di alcuni nuclei sparsi di Betulla (Betula
                  pendula), specie relitta di boschi mesofili dell’era glaciale, che si rinven-
                  gono sul Monte Somma e nella Valle del Gigante.
                     Tra la primavera e l’estate nel territorio del parco fioriscono 23 specie
                  di orchidee selvatiche; le più facilmente riconoscibili sono la  Orchis
                  papillonacea e la Orphys sphegodes.
                     Anche la fauna è stata protagonista, come le associazioni vegetali, di
                  ripetute colonizzazioni a seguito delle cicliche eruzioni del Vesuvio.
                     Sebbene il Parco sia inserito in un contesto estremamente antropizza-
                  to ed abbia un territorio di modesta estensione, ospita una comunità fau-
                  nistica di grande interesse, grazie alle favorevoli condizioni climatiche ed
                  alla notevole diversità ambientale.
                     Tra i vertebrati, la classe degli uccelli rappresenta il taxon più ricco.
                  Oltre ad ospitare molte specie che nidificano e svernano sul territorio, il
                  complesso del Somma-Vesuvio, essendo l’unico rilievo montuoso all’in-
                  terno di una vasta area pianeggiante, costituisce un riferimento sicuro
                  per numerosi uccelli migratori. Tra questi vi sono il Falco di palude (Cir-
                  cus aeruginosus),  il Gruccione (Merops apiaster),  l’Averla capirossa
                  (Lanius senator). Tra le specie nidificanti si possono invece citare la
                  Poiana (Buteo buteo), il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), lo Spar-
                  viere (Accipiter nisus), tornato a nidificare di recente, il Gheppio ( Falco
                  tinnunculus) ed il Pellegrino (Falco peregrinus).
                     Molti mammiferi presenti nel passato sono scomparsi a causa della
                  urbanizzazione dell’area vesuviana. Quelli oggi  più comuni sono gli
                  insettivori ed i roditori. Tra i primi si ricordano il  Riccio (Erinaceus


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