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Aspetti tecnici e legislativi sulla sicurezza alimentare nelle produzioni di origine animale
Pertanto allo stato attuale esiste una necessità di valutare il rischio
che un’alimentazione squilibrata può provocare in termini di identifi- FOCUS
cazione, caratterizzazione ed esposizione, comunicarne i possibili
danni e sostenere tutti quei processi necessari ad assicurare produzioni
salubri, certificate ed indicate per garantire un regime alimentare equi-
librato, sano e ben razionato.
Infatti, accade spesso che vi siano aree di produzioni agricole in
aree contigue ad insediamenti industriali il cui rischio chimico, a cui
l’uomo è spesso esposto, richiede la necessaria valutazione da parte di
tossicologi nutrizionisti in grado di interpretare tutte le fasi dei pro-
cessi produttivi e soprattutto di prevenire la non commerciabilità
degli alimenti mediante l’analisi dei probabili elementi di rischio, la
loro caratterizzazione ed infine l’esposizione al rischio dell’intera
filiera di produzione.
Tale scenario rappresenta la base per una corretta valutazione degli
alimenti che deve mirare ad una valutazione quantiqualitativa rigorosa
per garantire un’idonea collocazione sul mercato ed un beneficio per
il consumatore. A tale scenario si aggiunge la necessità di rendere visi-
bile l’eventuale presenza di componenti OGM all’interno degli ali-
menti in quanto allo stato attuale non esiste alcuna evidenza scientifi-
ca sul rischio per la salute o sulla sicurezza che gli alimenti OGM pos-
siedono.
Il consumatore deve essere informato sulla scelta di alimenti OGM
e, per tale ragione, esistono due recenti regolamenti comunitari che col-
mano la carenza di informazione che sino a pochi anni fa esisteva. Tale
normativa è anche applicata ai mangimi che rappresentano il primo
anello della filiera produttiva delle produzioni animali e sono il princi-
pale sbocco delle produzioni agricole OGM. Tale azione ha spinto
verso l’adozione di nuove formule alimentari per gli animali che potes-
sero sostituire la Soia OGM con fonti proteiche alternative quali fava,
pisello e lupino con ripercussioni, seppur lievi, sui mercati europei e
risultati in termini di qualità e produzione pressocchè analoghi. A que-
sto si aggiunge il fatto che non si riesce ancora a valutare con precisio-
ne quale effetto gli OGM hanno sulle catene alimentari e sugli equilibri
degli ecosistemi. Anno
Di notevole importanza, infine, risulta l’etichettatura e la pubblicità
di prodotti alimentari recanti indicazioni nutrizionali sulla salute. Le IV
indicazioni che riportano la dicitura “a basso contenuto di grassi” -
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