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INTRODUZIONE
Sottotenente Elisa Malangone
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L’hate speech online è un fenomeno complesso che attraversa numerosi
ambiti del diritto, della sociologia, della criminologia e della tecnologia. La dif-
fusione di discorsi d’odio, tanto online quanto offline, non solo minaccia la coe-
sione sociale, ma espone anche gli individui e le comunità a rischi di violenza e
discriminazione. Se da un lato la libertà di espressione è un pilastro fondamen-
tale delle democrazie moderne, dall’altro essa deve essere bilanciata con il dirit-
to alla dignità e alla protezione dalle offese che generano danni alla società.
L’incitamento all’odio si presenta sotto varie forme: dai gruppi che fomentano
odio collettivo contro minoranze o avversari ideologici, all’odio «ad personam»,
indirizzato contro singoli individui, alimentato da pregiudizi o da conflitti per-
sonali. Questi due fenomeni, seppur distinti, si intrecciano in un contesto glo-
bale sempre più interconnesso, dove la rete gioca un ruolo cruciale nell’ampli-
ficazione e nella diffusione di messaggi dannosi.
L’analisi giuridica dell’incitamento all’odio coinvolge la necessità di rego-
lare i confini tra la libertà di espressione e la protezione da discorsi che incitano
alla violenza o alla discriminazione. In ambito sociologico e criminologico, il
fenomeno viene studiato non solo dal punto di vista delle cause che lo alimen-
tano, come l’ignoranza, l’intolleranza o l’appartenenza a gruppi estremisti, ma
anche degli effetti devastanti che può avere sulle vittime e sulla società nel suo
complesso. L’avvento della tecnologia ha accelerato questo processo, portando
alla diffusione virale di messaggi d’odio che si estendono rapidamente, renden-
do difficile controllare le dinamiche di violenza verbale.
Esaminando casi pratici e l’evoluzione giuridica delle legislazioni che trat-
tano questi crimini, l’inserto intende fare luce sulle sfide e le ambiguità legate a
questo tema. Inoltre, l’eccessiva criminalizzazione della rete, spesso giustificata
dalla lotta contro l’incitamento all’odio, solleva interrogativi importanti: dove si
traccia il confine tra la protezione dalle discriminazioni e la limitazione della
libertà di parola? La penalizzazione di espressioni che rientrano in un’area grigia
può rischiare di soffocare un dibattito pubblico necessario e legittimo.
* Ufficiale Addetto presso l’Istituto di Studi Professionali e Giuridico Militare della Scuola
Ufficiali Carabinieri.
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