Page 8 - Rassegna 2024-2_Inserto
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INSERTO
attraverso politiche conservative. Ebbene, non può farsi a meno di rilevare che
l’Italia si trova emblematicamente a testimoniare tale tensione con una disciplina
normativa, quella in materia esportazione dei beni culturali, tuttora instabile
(Stefania Mabellini).
Inoltre, si affaccia, ancora una volta nella sua rinnovata drammaticità, la
questione del traffico illecito e della predisposizione di efficaci strumenti di
contrasto. Con i quali si cerca di intervenire su ogni fase della vicenda circola-
toria.
Si pensi all’approvazione, sulla scia di alcune Convenzioni internazionali,
della legge 9 marzo 2022, n. 22, “Disposizioni in materia di reati contro il patri-
monio culturale”, che ha integrato il Codice penale, introducendo, tra l’altro,
nuovi delitti - tra cui l’importazione illecita di beni culturali -, contravvenzioni
- come il possesso ingiustificato di strumenti per il sondaggio del terreno o di
apparecchiature per la rilevazione dei metalli -, nonché fattispecie incriminatrici
“speciali”. Come si evidenzia, d’altronde, la via percorsa non appare del tutto
soddisfacente e sarebbe auspicabile affidarsi a strumenti di tutela più comples-
sivi per la restituzione e il rimpatrio dei beni culturali, intensificando l’attività di
prevenzione delle condotte criminose (Cristina Colombo).
A proposito della prevenzione e del contrasto della circolazione illecita di
beni culturali mobili, non si può prescindere dall’articolato quadro giuridico
internazionale. Nondimeno, come si sottolinea, se persiste una tangibile diffi-
coltà da parte di alcuni Stati ad accettare gli obblighi di restituzione da applicarsi
ai trasferimenti effettuati durante i conflitti armati, tanto più laboriosa appare la
convergenza tra gli Stati in relazione alla circolazione illecita dei beni culturali
in tempo di pace. Ciononostante spicca, benché nel limitato contesto regionale
europeo, la soluzione “forte” di cooperazione prevista dal Regolamento UE
2019/880, il quale, per garantire la protezione del patrimonio culturale degli
Stati terzi, prevede la necessità di una licenza per l’importazione delle categorie
di beni culturali più esposte al rischio di saccheggio e distruzione (Federica
Mucci).
Infine, sul fronte del contrasto al traffico illecito, è il caso di segnalare l’in-
fluenza esercitata dal diritto internazionale finanche su istituti consolidati del
diritto interno, come efficacemente testimoniato dalle recenti decisioni rese in
contenziosi che hanno ad oggetto l’accertamento della proprietà di opere d’arte
rubate o comunque “trafugate” in occasione di conflitti armati, politiche colo-
niali o persecuzioni razziali. In queste occasioni si fronteggiano, da un lato, la
pretesa di chi afferma la proprietà al momento del furto, dall’altra quella di chi
l’avrebbe acquisita successivamente al reato. Per quanto il Codice civile non
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