Page 7 - Rassegna 2024-2_Inserto
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INTRODUZIONE
Professoressa Stefania Mabellini*
Dal fronte della circolazione proviene, non da oggi, uno dei più consisten-
ti rischi per la tutela del patrimonio culturale ed è con tale tema che ciascuno
dei contribuiti destinati a questo inserto, in qualche modo, si confronta.
Non ci si riferisce alla sola circolazione fisica della res, ma anche a quella,
immateriale, del valore simbolico ed identitario che essa reca con sé.
Si consideri la questione della riproduzione dei beni culturali e della pos-
sibile divulgazione delle immagini. Ebbene, come si osserva, da un lato si con-
figura, anche in base alla normativa del Codice dei beni culturali, la libertà di
riproduzione, purché essa avvenga non a scopo di lucro, dall’altro si pone l’esi-
genza di tutela del diritto all’immagine del bene culturale - e la questione della
sua titolarità in capo all’istituzione che ne abbia la disponibilità -, su cui, peral-
tro, non mancano interessanti pronunce giurisprudenziali, nelle quali, ad assu-
mere centralità, è proprio il valore simbolico del bene culturale (Valentina
Tamburrini).
Non è un caso, del resto, che, in ragione di questo significato identitario,
il patrimonio culturale, in occasione dei conflitti armati, sia sempre più spesso
oggetto di aberranti e sistematiche operazioni di distruzione, assimilabili ad una
sorta di “pulizia culturale”. Significativamente, l’impunità di cui sembravano
godere tali crimini pare essere venuta meno solo di recente, quando il medesi-
mo “copione” è stato messo in scena sul territorio di uno Stato - il Mali - ade-
rente allo Statuto di Roma, offrendo così alla Corte penale internazionale l’op-
portunità di pronunciarsi, ancorché con una decisione che, come si sottolinea,
avrebbe potuto essere più coraggiosa (Rita Lopez).
Centrale è poi, com’è agevolmente intuibile, la problematica della circola-
zione fisica delle res culturali, rispetto alla quale possono evidenziarsi due distin-
ti profili di interesse.
In primo luogo, si ripropone la irrisolta contrapposizione tra Stati-mercato
e Stati-fonte. Per gli uni i beni culturali non dovrebbero essere trattenuti all’in-
terno dei confini del Paese nel quale abbiano avuto origine ed anzi la loro circo-
lazione dovrebbe informarsi al principio di libera circolazione; per gli altri, inve-
ce, tali opere dovrebbero essere salvaguardate dallo Stato a cui “appartengono”
(*) Associata presso il Dipartimento di storia, patrimonio culturale, formazione e società
dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
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