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I TANTI VOLTI DELLA VIOLENZA SULLE DONNE
di IPV in un campione di 150 donne ammesse a un ambulatorio per ansia e
depressione è emerso che tra le altre variabili significativamente correlate all’essere
“vittima di abuso” vi è lo stato coniugale: le donne divorziate/separate erano mag-
giori nel gruppo “abusate” rispetto al gruppo “non abusate”.
Indipendentemente dal tipo di violenza subita, è possibile affermare che
nell’ambito relazionale la vittima è esposta in maniera prolungata ad una situa-
zione stressogena e fortemente traumatica, che rompe l’equilibrio psicofisico della per-
sona, generando una serie di risposte a catena sia sul piano somatico che su
quello psicologico.
Tra i tanti disturbi che possono affliggere le persone che hanno subito un
trauma vi è il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD), che nella diagnosi classi-
ca è relativa all’esposizione diretta a eventi di gravità oggettiva estrema, che
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minacciano la vita o l’integrità fisica .
Le ricerche tuttavia hanno dimostrato che questa categoria diagnostica
non consente di descrivere pienamente i sintomi complessi che si manifestano
nell’arco di una vita di soprusi.
Il profilo di sintomi presentati da queste persone è stato definito inizial-
mente come Disturbo da Stress Estremo non Altrimenti Specificato (DESNOS), fin-
ché, con la pubblicazione dell’undicesima edizione dell’International Classification
of Diseases (ICD-11), l’OMS ha ufficialmente riconosciuto la diagnosi di
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Disturbo da Disturbo Post-Traumatico da Stress Complesso (C-PTSD, Complex
PTSD) .
32
psichiatria di comunità, gennaio-febbraio 2021, nol. 56, n. 1, in Riv. Psichiatr., 2021; 56(1):26-
35 doi 10.1708/3546.35217.
30 Secondo la quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-
5; APA, 2013) vi sono diversi criteri da considerare per la diagnosi: criterio A: l’esposizione
ad un evento traumatico; il criterio B: i sintomi di risperimentazione, attraverso memorie
vivide e intrusive, flashback o incubi; il criterio C: i sintomi di Evitamento; il criterio D: i sin-
tomi di alterazione negativa dei pensieri e delle emozioni; il criterio E: i sintomi di iperatti-
vazione (arousal), ovvero di ipervigilanza ed esagerata risposta d’allarme, American Psychiatric
a
Association, (2013), Manuale diagnostico e statistic dei disturbi mentali (5 Ed.): DSM-5, trad. it.
Raffaello Cortina, Milano 2014.
31 World Health Organization/Organizzazione Mondiale della Sanità (2018), International
th
Classification of Diseases 11 Revision (ICD-11). Consultato da: https://icd.who.int/.
32 Il PTSD complesso è caratterizzato da compromissioni gravi e durature in una serie di aree
di funzionamento, quali: la regolazione delle emozioni e controllo degli impulsi: i sopravvis-
suti non riescono a gestire emozioni intense e improvvise (come la rabbia) e mettono in atto
condotte auto-distruttive (autolesionismo, abuso di sostanze, ecc.) quando iniziano a perce-
pire come intollerabili e opprimenti anche minimi fattori di stress; la percezione di sé: le vit-
time di esperienze traumatiche sviluppano una visione di se stesse come indesiderate, deboli,
impotenti, “danneggiate” e provano senso di colpa e vergogna cronici perché, in molti casi,
si ritengono responsabili dell’abuso che hanno subìto; i rapporti interpersonali: incapacità di
fidarsi o di entrare in intimità con gli altri, elevata sospettosità e isolamento sociale.
https://www.istitutobeck.com/cptsd-desnos-trauma.
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