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STEREOTIPI E PREGIUDIZI




                    Una  volta  colti  infatti,  bisogna  essere  veloci  a  comunicarli  al  pubblico
               ministero, che altrettanto rapidamente ne dà comunicazione a un giudice ugual-
               mente preparato e sensibile, per richiedere una misura cautelare.
                    Occorre quindi lavorare su una cultura diversa e una maggiore sensibilizza-
               zione. La violenza sulle donne è il risultato di un intreccio di caratteristiche che
               rispecchiano il contesto di vita in cui viviamo: famiglia, scuola, amicizia, istitu-
               zioni. Si qualifica come una problematica di civiltà e richiede una crescita cultu-
               rale prima ancora dell’azione di contrasto. Solo agendo sulle radici profonde
               delle disuguaglianze di genere e attraverso l’educazione e la conoscenza è possi-
               bile abbattere stereotipi e pregiudizi ancora troppo diffusi nella nostra società.
                    E solo attraverso la formazione sulla corresponsabilità dello ius dicere è
               possibile  contrastare  efficacemente  e  a  lungo  termine  la  violenza  contro  le
               donne. D’altronde riprendendo le parole del filosofo e linguista John Austin, il
               giurista “fa cose con le parole”, cose che hanno un impatto significativo sulla
               vita  delle  persone  coinvolte,  che  riguardano  l’esistenza  di  una  persona,  ma
               anche la costruzione di valori, la sua individualità, compresa la sua identità di
               genere. Un potere questo, che genera responsabilità.





































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