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GENERALE DI CORPO D’ARMATA TEO LUZI
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1981. Il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, comandante della 1 Divisione Carabinieri “Pastrengo”
ad una cerimonia pubblica insieme al pari grado Vito de Sanctis, predecessore nella carica di
Vice Comandante Generale
(Fonte: https://www.vanityfair.it/article/chi-era-il-generale-carlo-alberto-dalla-chiesa)
Le foto sono il simbolo dell’orgoglio e della coesione istituzionale.
Dal suo alto senso del dovere ne discendeva anche la modernità del suo
approccio al servizio. Dalla sua analisi emergeva l’esigenza di affrontare i feno-
meni criminali, primi fra tutti quelli mafioso e terroristico, con una visione uni-
taria e globale (anche internazionale).
Queste chiavi di lettura, allora assolutamente innovative, hanno contribui-
to negli anni successivi all’introduzione della copiosa legislazione che ha con-
sentito di affrontare il terrorismo italiano degli anni Settanta e Ottanta nonché
il fenomeno mafioso, sia come associazione criminale sia come confisca dei
capitali illecitamente accumulati .
(1)
Un’impostazione moderna anche per quella capacità di dalla Chiesa di
intuire che lo sradicamento del sistema di potere mafioso o terroristico non
poteva limitarsi all’azione della Magistratura e delle Forze di polizia, ma doveva
coinvolgere la coscienza sociale. Lui si è sempre impegnato in prima persona in
tutti gli ambiti della società (scuole, associazioni, ecc.).
Al riguardo in questi ultimi decenni c’è stato un risveglio della coscienza
sociale tanto da essere uno dei frutti più evidenti dell’azione del dalla Chiesa.
All’indifferenza sociale si è sostituita gradualmente la consapevolezza della per-
niciosità del fenomeno mafioso.
(1) Il riferimento è all’audizione innanzi alla Commissione parlamentare antimafia del 26 aprile 1973.
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