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GEOPOLITICA, QUADRO GIURIDICO E GOVERNANCE DELLE AREE NATURALI PROTETTE
Inoltre, occorrerebbe intervenire con provvedimento ad hoc sulle modalità
di selezione e di designazione dei direttori dei parchi nazionali all’interno del-
l’apposito albo tenuto presso il Ministero della Transizione ecologica, allo
scopo di verificare periodicamente la professionalità degli iscritti o, come molti
auspicano, di valutare persino l’opportunità di prevedere una selezione
mediante concorso pubblico viste le funzioni e le responsabilità in capo a que-
sta figura apicale.
La specialità della governance delle aree protette è, infine, quella di dover
pervenire necessariamente ad un equilibrio durevole tra sviluppo socio-econo-
mico e tutela degli ecosistemi, ponendo l’accento sul sistema composito di
ruoli e decisioni da adottare: da un lato, le iniziative degli attori politici; dall’al-
tro, quelle tecniche. Non meno trascurabile, come si è descritto in precedenza,
è l’analisi del rapporto di interdipendenza tra tutti gli stakeholders che, rientrando
nel campo di osservazione della geopolitica interna, sottolinea la problematica
compartecipazione di una molteplicità di attori alla pianificazione e alla gestione
del territorio. Al centro di queste azioni, poi, deve inquadrarsi l’auspicabile
visione del futuro fondata sulla valorizzazione delle tre dimensioni dello svi-
luppo sostenibile, economica, ecologica e culturale. Più concretamente, tale
ideale non può raggiungersi mediante l’applicazione ipso iure delle normative o
attraverso interventi del potere centrale finalizzati all’imposizione di vincoli
generici, bensì realizzando intese su base locale costruite su una solida proie-
zione comune.
Figura 2
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