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TRIBUNA DI STORIA MILITARE




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                                                              zionari  pubblici,  Dalla
                                                              Chiesa  riteneva  giusto,
                                                              anche  nel  loro  interesse,
                                                              che  fossero  avvicendati
                                                              negli  incarichi,  seguendo  il
                                                              modello dell’Arma:
                                                              “il nostro metro va nella direzione da lei
                                                              indicata  e,  indipendentemente  dalla
                                                              volontà o dalla debolezza dei singoli, noi
                                                              avvicendiamo sovente. Io stesso ho facoltà
                                                              di muovere, nell’ambito delle quattro pro-
                                                              vince,  i  miei  sottoposti;  e,  se  soltanto
                                                              avverto un qualcosa che abbia sapore non
                                                              di adattamento, ma di minor distacco, io
             Palermo,  Il  Colonnello  Carlo  Alberto  Dalla  Chiesa,  in  qualità  di  sono  il  primo  ad  intervenire.  Se  questi
             Comandante della Legione - nella caserma legionale - illustra le strutture  avvicendamenti  nelle  quattro  province
             ordinative e l’organizzazione operativa dell’Arma a un gruppo di studen-  non sono sufficienti, è chiaro che le auto-
             ti.                                              rità gerarchiche che ho alle spalle trasferi-
                                                              scono  immediatamente  nel  continente.
             Questa misura ci mette nella condizione di sostenere che non abbiamo paura di nessuno, che nessuna perplessità guida
             il nostro procedere, che non ci fermiamo di fronte a chicchessia. Ed è questa la forza, onorevole Presidente, della quale
             meno vanto per i miei collaboratori e per i miei uomini più modesti. Come uomini possono anche sbagliare, come uomini
             possono anche dare interpretazioni meno precise e meno ortodosse, ma come dipendenti dello Stato, come rappresentanti
                                                                               (16)
             dell’Arma, io sono qui in condizione, non di difenderli, ma di sostenerli nella loro opera quotidiana” .
                  Una testimonianza importante che garantiva apertamente dell’operato di
             ogni singolo Carabiniere e lo metteva nelle condizioni di adempiere al proprio
             dovere  senza  condiziona-
             menti esterni. Dunque non
             un’azione  punitiva,  ma  un
             supporto convinto a favore
             del  personale,  garantendo
             azioni di tutela a loro favore
             e  alle  famiglie.  Un  ultimo
             aspetto è legato alla dimo-
             strazione  concreta  che
             Dalla  Chiesa  fece  alla
             Commissione:      “L’altro
             argomento […] è costituito
             da  questa  carta,  che  ripro-
             duce un pannello della mia  Palermo, il Colonnello Carlo Alberto Dalla Chiesa, Comandante della
                                         Legione, posa insieme a un gruppo di studenti in visita al 7° Nucleo
                                         Carabinieri Elicotteri.
             (16)  Ivi, pag. 763.
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