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48 80 HO TANTA STORIA - GLI OTTANT’ANNI DEL MUSEO
funzioni erano quelle della valorizzazione del patri-
monio storico acquisito e la promozione ed elabora-
zione di studi storici.
Inizialmente, all’interno di pochi locali della caserma
sede della Legione Allievi nel 1927 fu trasferito in
cinque sale all’interno della palazzina demaniale di
Via Crescenzio n. 92, già sede della soppressa Scuola
Allievi Ufficiali dei Carabinieri. Si dovettero attendere
10 anni perché l’intero stabile fosse destinato unica-
mente a Museo e dopo che questo fu interamente
ristrutturato ad opera del Genio Militare su progetto
di un rinomato architetto romano dell’epoca, Scipione
Tadolini. L’architetto riuscì a mantenere un non
facile equilibrio estetico e strutturale dovuto alla
fusione di elementi classici e moderni, senza distaccarsi
troppo dallo stile della vicina casa dei Mutilati
realizzata da Marcello Piacentini a cui guardava.
Esternamente, la facciata presenta un tono solido e
militarmente severo dovuto alle pareti rivestite in
pietra sperone fino al secondo piano; fa spicco, tra
l’alto portale e le finestre del primo piano, un basso-
rilievo dello scultore Enrico Tadolini, fratello del-
l’architetto, che raffigura tratti dell’uniforme e del-
l’armamento dei Carabinieri nelle varie epoche,
mentre sul frontone dell’attico campeggia il motto
“NEI SECOLI FEDELE”, segno inequivocabile di Generale Carlo Petitti di Roreto, presidente del Comitato Centrale
per la realizzazione del Monumento Nazionale al Carabiniere
appartenenza e destinazione dell’edificio. Per quanto
riguarda la ripartizione degli ambienti interni, invece, quasi tutte intercomunicanti tra loro, mentre il
si tennero in conto oltre all’esigenza principale del- secondo piano riservato agli uffici della direzione,
l’esposizione dei materiali anche quella della ricerca alla biblioteca, e agli archivi storico e fotografico. Al
documentale e dello studio. Furono destinati, quindi, momento della nascita del Museo la prima sala del-
il piano terra rialzato e il primo piano al percorso l’esposizione, posta sulla destra, era intitolata “dei
espositivo attraverso dieci sale disposte ad anello e ricordi vari”, seguita poi in ordine da quelle “dei