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            6 GIUGNO 1937: L’INAUGURAZIONE

            Vice Brigadiere Glenda Amalfitano








                 l sogno del Capitano Vittorio Gorini, fu realiz-  quel momento la realizzazione del progetto. Solo
                 zato tanti anni dopo, quasi 30 dalla pubblica-  dopo la conclusione della Grande Guerra si ebbero
            I zione  del  suo  studio  apparso  nel  1908,  ma   le condizioni idonee per la costituzione del Museo,
            elaborato qualche anno prima. Egli, come ricordato   il cui maggior sostenitore fu l’allora Comandante
            da altri in queste stesse pagine, lanciò l’idea dell’isti-  Generale Carlo Petitti di Roreto.
            tuzione di un Museo dei Carabinieri Reali, sottoli-  Il regio decreto n. 2495 del 3 dicembre 1925 forma-
            neando che “per la via degli occhi fedeli, il cuore  lizzò la costituzione del Museo come ente morale.
            comprende, sente ed apprende e le più nobili facoltà  Tale importante risultato fu possibile anche grazie
            dell’animo si svolgono e si rinvigoriscono sotto il be-  al contributo del Generale Petitti di Roreto che, di-
            nefico influsso dell’esempio […] Non sarebbe per     venuto presidente del Comitato per il monumento
            tale Arma non solo una giusta onoranza per chi       nazionale al carabiniere e sostenendo il vincolo tra
            fece, ma, dippiù, un poderoso stimolo ed insegna-    le due opere, già nel 1924 destinò al museo un’obla-
            mento per chi deve fare, la raccolta dei ricordi e   zione di cinquantamila lire del patrimonio statuario
            delle memorie che ne costituiscono la storia par-    raccolto per la realizzazione del monumento.
            lante, dal dì della sua istituzione sino ai presenti, non  Presso la Scuola Allievi di Roma si costituì inoltre
            facili tempi?”                                       un “gruppo di lavoro”, poi trasformato in Consiglio
            Questa suggestione che Gorini proponeva si faceva    di Amministrazione, alla guida del Generale Pietro
            strada nelle file dell’Arma quando purtroppo alcuni  Troili, primo Presidente effettivo dell’Ente, definito
            drammatici eventi si affacciarono sulla scena nazio-  all’articolo 2 del proprio statuto “depositario privi-
            nale e su quella mondiale. Si ricordi il devastante  legiato dei cimeli, documenti e ricordi che testimo-
            terremoto di Messina e Reggio Calabria, che impe-    niano l’azione svolta dall’Arma in pace e in guerra”.
            gnò i militari per molti mesi nelle operazioni di soc-  Il  decreto  sanciva  tra  i  principali  compiti  del
            corso, la Guerra Italo-turca, l’ingresso nel primo   Museo quello della ricerca del materiale storico per
            conflitto mondiale e le complesse problematiche po-  la conservazione e l’esposizione al pubblico, così
            litiche, economiche e sociali dell’immediato dopo-   da diffondere anche in ambito civile la conoscenza
            guerra, tutti eventi che non resero possibile sino a  della storia e delle tradizioni dei Carabinieri; altre
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