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80°ANNIVERSARIO









                                 12 AGOSTO 1944
                                 12 AGOSTO 1944





           I MARTIRI DI FIESOLE
            I MARTIRI DI FIESOLE














                                                      di GIOVANNI SALIERNO





            I        l 12 agosto 1944, a Fiesole, località situata sui  mente e liberamente, tornarono indietro e si consegna-
             I
                                                                    rono ai tedeschi tra l’ammirazione degli abitanti locali
                     colli a circa dieci chilometri da Firenze, tre
                     giovani sacrificarono la propria vita davanti al
                                                                    evitando così la rappresaglia sui dieci innocenti. Fieri di
                                                                    offrire in cambio la propria giovane vita. La loro scelta,
                     plotone d’esecuzione nazista per il bene co-
                     mune e la salvezza di dieci ostaggi innocenti.
                                                                    l’amore di trionfare sulla brutalità, alla virtù sull’odio, al
            Alberto La Rocca, Fulvio Sbarretti e Vittorio Maran-    intrisa di un profondo senso del dovere, consentì al-
            dola, tre giovani carabinieri di circa vent’anni, si tro-  coraggio sulla viltà. In un mondo dilaniato dalla guerra
            varono di fronte ad una scelta angosciante: porsi in    e dall’ingiustizia, i tre giovani carabinieri incarnarono
            salvo o piegarsi al ricatto dei nazisti mettendo a re-  le più solide tradizioni dell’Arma: l’essenza stessa del
            pentaglio la propria vita. Convinti che: “fare il proprio  servizio e del sacrificio. Con il loro coraggio vinsero
            dovere dia senso all’esistenza”, con un atto di straordi-  ogni tentazione: quella dell’istinto della vita che assale
            nario coraggio e abnegazione, i tre scelsero il cammino  chi la sta per perdere o il ricordo degli affetti familiari.
            della virtù e della nobiltà d’animo, consapevoli che il  L’eco della voce delle proprie mamme, dei fratelli o dei
            loro sacrificio avrebbe evitato un crimine ancor più or-  propri amici. Il richiamo dei luoghi d’infanzia o di una
            ribile. Se i tre carabinieri non si fossero presentati al  giovane donna innamorata. Con il loro esempio quei tre
            loro cospetto, i nazisti, seguendo un macabro strata-   poveri ragazzi andarono oltre il gesto eroico. Oltre il
            gemma  già  utilizzato  altrove,  avrebbero  giustiziato  dono supremo della vita. Oltre il gesto spirituale e ca-
            dieci ostaggi innocenti. Come il Maresciallo Ciro Si-   ritatevole. Essi caddero di fronte, in piedi, sull’attenti
            ciliano e il Vicebrigadiere Salvo D’Acquisto (vedi No-  guardando in volto gli occhi spietati dei soldati tedeschi
            tiziario Storico N. 1 Anno III,  pag. 24 e N. 3 Anno    coi fucili spianati. Senza un fremito. Senza impallidire.
            VIII pag. 52), anche i Carabinieri Marandola, Sbar-     Alberto, Fulvio e Vittorio mostrarono fiero il petto e ri-
            retti e La Rocca, effettivi presso la Stazione Carabi-  volsero il loro ultimo sospiro all’unisono alla Patria di-
            nieri  di  Fiesole,  erano  già  salvi.  Avrebbero  potuto  laniata. Poco prima di cadere esanimi, urlarono con
            raggiungere Firenze già liberata. Tuttavia, spontanea-  orgoglio e fierezza: “Viva l’Italia”.



            4 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. SPECIALE ANNO IX
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