Page 69 - Notiziario 2025-4
P. 69
CARABINIERI DA RICORDARE
quale non gli diede alcuna possibilità di difendersi.
Come era nel loro stile, i militi fascisti tentarono il tutto
e per tutto, pur di convincere il partigiano a parlare e,
quindi, a rivelare i segreti della propria organizzazione,
ma soprattutto i nomi e i luoghi ove procedere alla cat-
tura di altri partigiani. Giuseppe fu, perciò, torturato e
seviziato – purtroppo non sappiamo bene in quale edi-
ficio o caserma – ma, ciò nonostante, non parlò e, quindi,
non tradì. Di fronte all’ignobile proposta di avere salva
la vita, in cambio della spedizione in Germania per il
lavoro coatto – in realtà stiamo parlando di una vera e
propria condanna alla deportazione – Giuseppe scelse
la strada dell’onore, pur di non venir meno alla propria
fede patriottica e al giuramento prestato. Affrontò,
quindi, eroicamente la fucilazione, la quale ebbe luogo
il giorno seguente, in località Confreria - Roata Rossi,
nei pressi dell’edicola votiva dedicata alla Madonna, ri-
salente al XVIII secolo, al “Pilone della Morte”, in Via
del Passatore, all’incrocio con Via Molino Morra (terri-
torio di Cerialdo), ove fu poi posta una lapide in ricordo
del caduto, che i fascisti avrebbero definito “bandito”.
Sepolto inizialmente presso il Cimitero di Cuneo, Giu-
seppe fu poi trasferito presso il Cimitero di Cartignano,
indomito coraggio, la vasta operazione di rastrellamento paese natale del padre, ove tuttora riposa in pace. Fu
compiuta in Val Maira dalle truppe tedesche e dalla solo nel 1970, che con D.P.R. del 7 novembre fu con-
Brigata Nera di Cuneo, tra il 21 e il 25 marzo, sempre cessa, alla memoria dell’Eroe, solo una modesta Meda-
del ’44. Volontario tra i volontari in numerose operazioni glia di bronzo al Valor Militare, ricompensa poi conse-
che il suo gruppo partigiano condusse in pianura, fu gnata al fratello Stefano, considerato che la madre,
proprio durante una di esse che avrebbe, purtroppo, in- Maria Pierina, era morta da poco, e che anni dopo con-
contrato la morte. sentirà l’intitolazione della attuale caserma sede del Co-
Il 13 luglio ’44 – uno dei giorni più cari alla gloriosa mando di Stazione di Busca, sempre in provincia di
Arma dei Carabinieri , come ricorderemo a breve – alla Cuneo. Era il 17 maggio 1997, e da allora non si era
richiesta di un volontario che assicurasse una missione più parlato diffusamente di questo grande Eroe italiano,
nei pressi di Cuneo, il Carabiniere Alfonso si offrì per immolatosi non ancora ventitreenne per i più nobili
primo. In borghese ed armato solo di una rivoltella, ideali di libertà, per la salvaguardia dell’integrità della
scese dalla Val Maira e si diresse verso il capoluogo di Patria, per la sua adorata Arma, che proprio in quel
Provincia. Il giovanissimo partigiano, al quale, nel frat- tragico anno non aveva avuto la gioia di festeggiare il
tempo, era stato conferito il grado di Comandante di suo 130° anniversario, né a Torino, ove era nata il 13
Distaccamento (equivalente a quello militare di Sotto luglio del 1814, né tantomeno a Cuneo, ove alla Bene-
Tenente) fu, tuttavia, sorpreso, in località “Passatore”, merita si era purtroppo sostituita la Guardia Nazionale
praticamente alle porte di Cuneo, da una pattuglia delle Repubblicana. Ma questa è un’altra storia…
Brigate Nere, la tristemente nota “Banda Lidonnici”, la Gerardo Severino
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO X 69