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CARABINIERI DA RICORDARE
DALL’ARMISTIZIO AL SUPREMO SACRIFICIO (1943 – 1944)
Raggiunta faticosamente l’Italia, il Carabiniere Al- nima borgata della Val Maira, e si era formato proprio
fonso si presentò al Comando della Legione Territo- in quei giorni, mentre successivamente sarebbe stato
riale dei CC.RR. di Torino, il quale lo destinò nuo- ricollocato nel “Gruppo Pagliano” della Brigata “Valle
vamente alla Stazione dell’Arma di Pinerolo, la celebre Maira Roberto Bianchi”, a sua volta inglobata nell’am-
città patria della Cavalleria italiana, presso la quale il bito della 2^Divisione partigiana “Giustizia e Libertà”
giovane avrebbe potuto svolgere il proprio servizio di Cuneo, posta agli ordini del Comandante “Detto”,
militare che, per quanto delicato fosse in quel periodo, alias Benedetto Dalmastro, un compagno di lotta del
non l’avrebbe certamente esposto a pericoli maggiori grande Duccio Galimberti. Sin dalle prime battute
rispetto ad altre situazioni operative. Alfonso sopportò della guerra partigiana nel Cuneese, il Carabiniere
quella condizione poco più di un mese, tant’è vero Alfonso si distinse per coraggio e valor militare, come
che già il primo novembre 1943, deciso a non voler conferma un “rapporto informativo”, stilato nell’im-
operare più agli ordini della nascente R.S.I. e, quindi, mediato dopoguerra proprio dal Comandante della
sotto l’occupante tedesco, dopo essersi sbandato e, II Divisione Alpina G.L. di Cuneo, Dalmastro.
quindi, datosi definitivamente “alla macchia”, lo tro- Scampato miracolosamente al rastrellamento, operato
viamo, col nome di battaglia di “Alfonso”, tra i primi dai nazi-fascisti il 2 gennaio del ’44, Giuseppe Gio-
membri del gruppo partigiano “Margherita” (o “La vanni Alfonso prese, quindi, parte a varie operazioni
Margherita”). Questo aveva preso il nome dell’omo- di guerriglia, per poi affrontare, sempre con elevato e
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO X 67