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PAGINE DI STORIA



















                                                      di MASSIMILIANO SOLE



















            Piero  Pieri,  Frederick  W.  Deakin,  Silvio  Bertoldi,  fedeli al re, con l’avallo del sovrano e immaginato già a
            Emilio Gentile - importanti storiografi del fascismo –  partire dalla fine del 1942, quando il duce iniziò ad ap-
            sostengono da sempre che il 25 luglio 1943, giorno      parire gravemente ammalato e le sorti della guerra si
            della caduta del regime, sia stato compiuto un vero e   stavano ormai delineando. Del resto, come ebbe a dire
            proprio “Colpo di Stato”. Lo stesso Mussolini appena    l’ufficiale  delle  SS  Eugen  Dollman  nel  suo  Roma
            liberato dai tedeschi a Campo Imperatore, ai microfoni  nazista, Vittorio Emanuele III e la sua famiglia, dall’avvento
            di Radio Monaco il 18 settembre 1943, tra l’altro,      al potere del Führer sino all’8 settembre del ’43, mantennero
            dirà: sono ora più che mai convinto che Casa Savoia ha  nei riguardi di Hitler e del nazismo un atteggiamento ca-
            voluto preparare, organizzare, anche nei minimi dettagli,  ratterizzato da avversione schietta e mal celata…Dopo il
            il colpo di Stato, complice ed esecutore Badoglio, complici  10 giugno [1940], i dubbi divennero certezza: i tedeschi
            taluni generali imbelli e imboscati e taluni invigliacchiti  notarono che il principe ereditario, invece di sfruttare la
            elementi del fascismo. Non può esistere alcun dubbio che  sua popolarità nelle file dell’esercito a favore della guerra,
            il re ha autorizzato, subito dopo la mia cattura, trattative  mettendosi alla testa delle armate operanti, si traeva in
            per l’armistizio, trattative che forse erano già cominciate  disparte,  quasi  a  voler  significare  l’intenzione  di  non
            fra le dinastie di Roma e di Londra. In proposito, Vit-  assumere una parte direttiva in una guerra che popolo e
            torio Emanuele III affermerà in una sua lettera al      soldati non sentivano. D’altronde, già lo storico Pietro
            duca d’Acquarone, che fin dal gennaio 1943 io concretai  Colletta scriveva nel XIX secolo che l’odio ai tedeschi è
            definitivamente  la  decisione  di  porre  fine  al  regime  antico e giusto nelle genti d’Italia. Bisognava dunque li-
            fascista  e  di  revocare  il  capo  del  governo  Mussolini.  berarsi dall’abbraccio mortale nazista e per far ciò era
            L’attuazione di questo provvedimento, resa più difficile  necessario spodestare Mussolini, il principale artefice
            dallo  stato  di  guerra,  doveva  essere  minuziosamente  di  questa  unione  “contro  natura”.  Tutte  le  versioni
            preparata e condotta nel più assoluto segreto. Pertanto,  fornite - numerose e spesso discordanti - su chi fu il
            l’arresto  di  Mussolini  eseguito  dai  Carabinieri  a  regista del “golpe” hanno in comune però un aspetto: la
            Villa  Savoia,  non  è  stato  altro  che  l’epilogo  di  un  destituzione  del  duce  doveva  avvenire  per  mano  dei
            disegno ideato dai più fidati funzionari del Regno      Carabinieri,  e  solo  loro,  poiché  ritenuti  gli  unici



                                                                       NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO X  5
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