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il conflitto, gli fu concessa la Medaglia d’Oro al Valor
            Militare.
            Cabruna come abbiamo scritto non fu l’unico carabi-
            niere a chiedere di far parte dei reparti di volo del Regio
            Esercito che si andavano formando (la Regia Aeronau-
            tica verrà costituita nel 1923), raccogliendo uomini delle
            varie armi, corpi e specialità aspiranti al nuovo avven-
            turoso impiego. L’impegno dei carabinieri aviatori valse
            complessivamente la Medaglia d’Oro concessa a Ca-
            bruna, undici d’Argento, otto di Bronzo e una Croce di
            Guerra al Valor Militare. Sono ricordati in un articolo
            su questo stesso Notiziario (vedi Notiziario Storico N.
            2 Anno VIII, pag. 4) oltre che nel libro “I Carabinieri
            dell’Aria” dell’Ente Editoriale dell’Arma dei Carabinieri
            ed in una pubblicazione reperibile in rete, “Carabinieri
            aviatori a Torino”. Una curiosità: tra i tanti ardimentosi
            che solcavano i cieli durante la Grande Guerra vi era il
            capitano del Regio Esercito Riccardo Moizo (già di-
            stintosi durante il conflitto italo-turco), il quale tra il
            30 novembre 1935 e il 27 agosto 1940 a coronamento
            di una brillante carriera ricoprirà l’incarico di Coman-
            dante Generale dell’Arma.
            La storia dei carabinieri dell’aria risale quindi a più di
            cento anni fa, quando degli ardimentosi militi della Be-
            nemerita decisero di solcare il cielo in una avventurosa
            esperienza, inaugurata con un volo di 12 secondi e 36
            metri  nel  dicembre  1903  nella  lontana  Kitty  Hawk,
            contea di Dare, nella Carolina del Nord, Stati Uniti.
            Era il primo aereo ad ascendere, progettato dai fratelli
            Orville e Wilbur Wright. Certo, prima dei Wright, altri                        TENENTE ERNESTO CABRUNA
            inventori avevano esplorato la possibilità di librarsi nel
            cielo, per mezzo di mongolfiere, dirigibili, alianti. Ma  niere della nostra aviazione, l’ufficiale della Regia Ma-
            la svolta fu avere una macchina a motore, che, con la   rina Mario Calderara. Il dirigibile fu ritenuto da molti
            propria potenza, lasciasse la terra per rimanere in aria,  più efficace, mentre proprio esigenze belliche avevano
            per un tempo inizialmente breve e poi, grazie agli studi  portato allo sviluppo dei palloni frenati, aerostati anco-
            ed alla tecnologia, per periodi più lunghi.             rati a terra tramite cavi, che permettevano agli osserva-
            Molti carabinieri, all’inizio del secolo scorso, si mostra-  tori di sorvolare il campo di battaglia e fornire infor-
            rono quindi entusiasti nello sperimentare l’aeroplano.  mazioni preziose sugli spostamenti e le attività delle
            Accanto ad esso altre macchine volanti solcarono i cieli  truppe nemiche.
            in una gara di efficienza con questo. L’idrovolante, “cu-  Ma l’elicottero? Archiviato il concetto di Leonardo da
            gino” del primo, fu lungamente testato da un altro pio-  Vinci, che sin dal 1480 disegnò uno dei primi progetti



                                                                       NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO X  7
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