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PAGINE DI STORIA











            All’inizio fu Ernesto Cabruna. Cresciuto a Tortona, in  volo, l’abbattimento di un pallone di osservazione Dra-
            provincia  di  Alessandria,  era  brigadiere  comandante  ken e la distruzione di due velivoli al suolo. Rimarrà
            della Stazione Carabinieri di Salbeltrand, nei pressi di  nell’immaginario  degli  italiani  il  combattimento  del
            Torino quando allo scoppio della Grande Guerra pensò    cielo di Ponte di Piave del 29 marzo 1918, quando, iso-
            bene di proporsi come volontario per la prima linea del  lato, attaccò una formazione austro-ungarica formata
            Fronte. Aveva già in mente di perseguire il suo sogno:  da un bombardiere scortato da dieci caccia. Abbatté il
            quello di essere aviatore. Era stato contagiato anche lui,  capostormo e riuscì a disperdere gli aerei restanti. Scrisse
            come molti in quel periodo, dalla febbre del volo. Non  nel rapporto di fine missione: “Affrontati, da solo, undici
            solo: si era ingegnato in un progetto innovativo di ae-  apparecchi nemici, abbattutone uno, messi in fuga gli altri.
            roplano e successivamente di una elica sia per aerei che  Cielo del Piave, 29 marzo 1918”. L’impresa gli varrà il 4
            per imbarcazioni, tanto da presentare nel 1910 alla Pre-  aprile 1918 la promozione al grado di sottotenente per
            fettura di Torino un “Attestato di Privativa Industriale”  meriti di guerra e la copertina del settimanale Domenica
            (l’odierno brevetto).                                   del Corriere disegnata da Achille Beltrame, dal titolo
            Ora era giunto il suo momento. Non da inventore, bensì  "1 contro 11". La sua ultima azione d’attacco fu il 2
            da pilota di una “macchina volante”. Uno dei circa 180  novembre 1918, quando – convalescente da un grave
            Carabinieri aviatori che nel corso del Primo conflitto   incidente occorsogli in fase di atterraggio solo un mese
            mondiale fecero parte del Corpo Aeronautico dell’Eser-  prima,  in  cui  aveva  riportato  commozione  cerebrale
            cito. Venne  assegnato  per  la  formazione  al  Deposito  grave, frattura della clavicola destra ed escoriazioni in
            dell’Aeronautica di Torino. Nell’ottobre 1916, pilotava  più parti del corpo – condusse il suo velivolo in volo di
            un  Farman  14.  Il  10  dicembre  si  trovava  in  zona  di  crociera  sulle  difese  austriache,  spingendosi  fino  al
            guerra, nelle giornate prossime alla nona e decima bat-  campo  volo  di  Aiello,  attaccando  una  squadriglia  di
            taglia dell’Isonzo. Impegnato in missioni di ricognizione  caccia pronti al decollo, colpendo due aerei austro-un-
            e di caccia effettuate sul fronte del Carso prima e poi  garici che andarono a fuoco. Il tutto avendo il braccio
            del  Piave,  conseguì  otto  vittorie  in  novecento  ore  di  destro al collo! Per il complesso delle sue azioni durante





                          Ernesto Cabruna si era ingegnato


                   in un progetto innovativo di aeroplano


              e successivamente di una elica sia per aerei



                che per imbarcazioni, tanto da presentare


                           nel 1910 alla Prefettura di Torino



                      un “Attestato di Privativa Industriale”





             6 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO X
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