Page 11 - Notiziario Storico 2022-4
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PAGINE DI STORIA



                      «Cheren si sta


             dimostrando una noce


                dura da schiacciare,                                 cuto, sul Panettone di Cheren. Il 24 il reparto era ancora


                                                                     in linea sul M. Amba, unitamente ai btgg. coloniali V
                      il nemico ci sta                               e CVI, all’11^ Legione CC.NN. e a un Gruppo di arti-
                                                                     glieria da 100/17. Il 27 marzo la battaglia ebbe termine,
                   contrattaccando                                   i morti italiani furono migliaia. Fra i carabinieri della
                                                                     3^ Compagnia, il Brigadiere Attilio Basso, caduto e il
                      ferocemente e                                  Tenente Giovanni Luigi Satta, mutilato, ebbero l’oro
                                                                     al valor militare, il Capitano Felice Levet l’argento.
                                                                     Dopo Cheren ebbero luogo l’invasione della Somalia
            ripetutamente e, anche                                   dal Kenya e la dissoluzione dell’esercito coloniale ita-

                                                                     liano, con diserzioni e passaggio di intere unità al ne-
               se le sue perdite sono                                mico. Spesso gli indigeni, su cui avevamo costruito un
                                                                     mito, considerata la differenza di armamento in termini

              state eccessivamente                                   di qualità e modernità, il dominio dell’aria da parte
                                                                     britannica e l’impossibilità di contrastare i mezzi co-
                                                                     razzati,  decisero  semplicemente,  da  buoni  soldati  di
                pesanti, non vi sono                                 mestiere, di non sacrificarsi per una causa perduta. Era
                                                                     tra l’altro emerso che la qualità media dei loro coman-
                  segni immediati di                                 danti italiani non fosse così elevata: troppo per la loro
                                                                     mentalità guerriera, che non poteva accettare i ripetuti
                                                                     casi di alti papaveri allontanatisi e fuggiti, come accadde
                          cedimenti»                                 nel corso dell’invasione della Somalia.
                                                                     Perdute l’Eritrea e la Somalia il Duca d’Aosta decise
                                                                    di abbandonare Addis Abeba, indifendibile, trasferì gran
            dotti a 150-200 uomini. Si ebbero piccoli scontri e     parte delle forze in Galla-Sidamo, mentre Nasi si rifu-
            un solo attacco vero e proprio nell’area di Cubub.      giava  nel  ridotto  di  Gondar,  e  si  rinserrò  sull’Amba
            Il  piano  britannico,  per  l’azione  pianificata  per  il  15  Alagi. La critica sottolinea la poca avvedutezza della
            marzo, prevedeva che la 5th IIF superasse il passo di   scelta: il duca si portò con circa 7000 uomini in una
            Dongolaas, mentre la 4th IIF doveva prendere i monti    posizione isolata e aggirabile, mentre il Generale Gaz-
            Sanchil e Forcuto. Successivamente le due masse avreb-  zera, in Galla-Sidamo, aveva ancora circa 50.000 uomini
            bero dovuto convergere su Cheren. Alle 8 l’offensiva     e  poteva  condurre  operazioni  a  maggior  respiro.  Per
            iniziò, ma fu arrestata, e solo il 16 gli attaccanti fecero  non  parlare  di  Nasi  che  poteva  contare  su  posizioni
            progressi. Stroncati i contrattacchi italiani, in possesso  forti e meglio attrezzate di materiali, viveri e difese.
            del dominio del cielo, i Britannici logorarono la difesa  Il II Gruppo, costituito attorno a ciò che restava della
            che, priva di riserve, s’esaurì progressivamente. Rico-  3^ Compagnia, ridotto a circa 400 carabinieri e zaptiè,
            nobbero comunque il valore dei difensori, fra i quali   ripiegò e quindi partecipò alla difesa dell’Amba Alagi
            cadde il Generale Lorenzini. La 3^ Compagnia d’Eritrea  agli ordini del Tenente Colonnello D’Alessandro (vedi
            concorse attivamente alla difesa, distinguendosi nella  “Carabinieri e Zaptiè nell’Impero” Notiziario Storico
            riconquista di q. 1.072 abbandonata da altro reparto, e  N. 3 Anno VII, pag. 8). Ebbe un ruolo importante nella
            nei combattimenti del 15-18 marzo a difesa di q. For-   riconquista di Passo Falagà nelle giornate dal 2 al 6



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO VII  11
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