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PAGINE DI STORIA
«Cheren si sta
dimostrando una noce
dura da schiacciare, cuto, sul Panettone di Cheren. Il 24 il reparto era ancora
in linea sul M. Amba, unitamente ai btgg. coloniali V
il nemico ci sta e CVI, all’11^ Legione CC.NN. e a un Gruppo di arti-
glieria da 100/17. Il 27 marzo la battaglia ebbe termine,
contrattaccando i morti italiani furono migliaia. Fra i carabinieri della
3^ Compagnia, il Brigadiere Attilio Basso, caduto e il
ferocemente e Tenente Giovanni Luigi Satta, mutilato, ebbero l’oro
al valor militare, il Capitano Felice Levet l’argento.
Dopo Cheren ebbero luogo l’invasione della Somalia
ripetutamente e, anche dal Kenya e la dissoluzione dell’esercito coloniale ita-
liano, con diserzioni e passaggio di intere unità al ne-
se le sue perdite sono mico. Spesso gli indigeni, su cui avevamo costruito un
mito, considerata la differenza di armamento in termini
state eccessivamente di qualità e modernità, il dominio dell’aria da parte
britannica e l’impossibilità di contrastare i mezzi co-
razzati, decisero semplicemente, da buoni soldati di
pesanti, non vi sono mestiere, di non sacrificarsi per una causa perduta. Era
tra l’altro emerso che la qualità media dei loro coman-
segni immediati di danti italiani non fosse così elevata: troppo per la loro
mentalità guerriera, che non poteva accettare i ripetuti
casi di alti papaveri allontanatisi e fuggiti, come accadde
cedimenti» nel corso dell’invasione della Somalia.
Perdute l’Eritrea e la Somalia il Duca d’Aosta decise
di abbandonare Addis Abeba, indifendibile, trasferì gran
dotti a 150-200 uomini. Si ebbero piccoli scontri e parte delle forze in Galla-Sidamo, mentre Nasi si rifu-
un solo attacco vero e proprio nell’area di Cubub. giava nel ridotto di Gondar, e si rinserrò sull’Amba
Il piano britannico, per l’azione pianificata per il 15 Alagi. La critica sottolinea la poca avvedutezza della
marzo, prevedeva che la 5th IIF superasse il passo di scelta: il duca si portò con circa 7000 uomini in una
Dongolaas, mentre la 4th IIF doveva prendere i monti posizione isolata e aggirabile, mentre il Generale Gaz-
Sanchil e Forcuto. Successivamente le due masse avreb- zera, in Galla-Sidamo, aveva ancora circa 50.000 uomini
bero dovuto convergere su Cheren. Alle 8 l’offensiva e poteva condurre operazioni a maggior respiro. Per
iniziò, ma fu arrestata, e solo il 16 gli attaccanti fecero non parlare di Nasi che poteva contare su posizioni
progressi. Stroncati i contrattacchi italiani, in possesso forti e meglio attrezzate di materiali, viveri e difese.
del dominio del cielo, i Britannici logorarono la difesa Il II Gruppo, costituito attorno a ciò che restava della
che, priva di riserve, s’esaurì progressivamente. Rico- 3^ Compagnia, ridotto a circa 400 carabinieri e zaptiè,
nobbero comunque il valore dei difensori, fra i quali ripiegò e quindi partecipò alla difesa dell’Amba Alagi
cadde il Generale Lorenzini. La 3^ Compagnia d’Eritrea agli ordini del Tenente Colonnello D’Alessandro (vedi
concorse attivamente alla difesa, distinguendosi nella “Carabinieri e Zaptiè nell’Impero” Notiziario Storico
riconquista di q. 1.072 abbandonata da altro reparto, e N. 3 Anno VII, pag. 8). Ebbe un ruolo importante nella
nei combattimenti del 15-18 marzo a difesa di q. For- riconquista di Passo Falagà nelle giornate dal 2 al 6
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO VII 11