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CRONACHE DI IERI






                                                                        Il nazifascismo era



                                                                     finito ma i soldati del
                 l  25  aprile  era  passato  da  poco.  I  tedeschi  si
                 erano arresi, le grandi città del Nord Italia erano
            Istate liberate. Eppure i fiori della primavera del            Führer, ormai in
            ’45  tardavano  a  sbocciare  sotto  al  gelido  manto  di
            odio e di devastazione lasciato dalla guerra. Il nazifa-   ritirata, stremati, in
            scismo era finito ma i soldati del Führer, ormai in ri-
            tirata,  stremati,  in  cerca  di  cibo,  di  vino,  di  abiti,
            sfilavano ancora nelle vie cittadine, entravano nelle    cerca di cibo, di vino,
            case, battevano le strade di campagna, devastavano i
            raccolti, seminando ovunque terrore. Arrivarono anche         di abiti, sfilavano
            a Saonara, piccolo centro del padovano. Alle 3:30 del
            28 aprile, un reparto dell’esercito teutonico, composto        ancora nelle vie
            da circa cinquecento unità, giunse alla villa del Signor
            Angelo  Bauce,  in  località  Villatora.  La  truppa  si
            sistemò nelle stalle, nei fienili e nei dintorni dell’edificio.  cittadine, seminando
            Lo stato maggiore, composto da sette o forse otto uf-
            ficiali, occupò la vicina villa “Pimpinato”, ottocentesca     ovunque terrore
            casa padronale di proprietà della moglie del Generale
            di  Brigata  dell’Arma  in  congedo  Giuseppe  Dezio.
            Sembrava un giorno come tanti. La gente del posto
            si era ormai abituata alla presenza dei tedeschi, alle
            prepotenze, alle intimidazioni. I residenti dovettero   feroce rastrellamento nel paesino e nelle campagne
            pensare che sarebbe stato meglio assecondarli, che di   circostanti. Fu un’azione violenta, spietata, che si con-
            lì a poco gli invasori se ne sarebbero andati e tutto   cluse con l’uccisione di nove civili; non venne rispar-
            sarebbe finito.                                         miato neppure un bambino di appena cinque anni,
            Purtroppo  le  cose  andarono  diversamente.  Nel  po-  Agostino  Rigato.  Tanti,  scampati  alle  raffiche  di
            meriggio accadde qualcosa. Verso le 16:00 alcuni par-   mitra, vennero catturati.
            tigiani provenienti da Camin, incoraggiati dalla notizia  Verso le 17:00 i tedeschi rientrarono alla base con, a
            della resa delle truppe nazifasciste di Padova, fecero  bordo di due automezzi, trentacinque uomini, tra i
            irruzione nella villa del generale e disarmarono tutti  quali  il  Generale  Dezio,  i  cognati  Guido  e  Decio
            gli ufficiali, chiedendone la resa. Nel ritirarsi, però, si  Pimpinato e il nipote Luigi Berto, un ragazzino di
            imbatterono nelle sentinelle tedesche di guardia tra    14 anni, prelevati nella villa “Pimpinato”. Gli ostaggi
            le  due  abitazioni.  Queste  aprirono  il  fuoco.  Nel  furono ammassati sotto il portico della villa “Bauce”
            conflitto due soldati tedeschi rimasero feriti. Furono  ove si tenne un processo sommario. Per più di un’ora
            portati nella villa Bauce dove ricevettero le cure del  si attesero gli ordini superiori che dovevano giungere
            proprietario e del fratello Antonio, medico.            attraverso l’apparato radio sistemato nel salotto dove
            I militari che alloggiavano nella villa Bauce, allarmati  tutti  i  presenti,  compresi  le  donne  e  i  bambini,
            dalla sparatoria, misero in postazione sui granai e sui  avrebbero saputo il destino che attendeva quei di-
            fienili le mitragliatrici per contrastare ogni eventuale  sperati. L’ordine arrivò. Era una sentenza di morte.
            nuovo  attacco.  Poi,  per  rappresaglia,  iniziarono  un  L’ufficiale tedesco comunicò all’interprete, un sot-



            38 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VI
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