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ALMANACCO
1918
LA BATTAGLIA DI
VITTORIO VENETO
(24 ottobre )
Contenuta l’offensiva austriaca del giugno-luglio prece- che la fine delle ostilità, senza una chiara vittoria
dente (vedi Notiziario Storico N. 3 Anno III, pag. 102) militare italiana e con gli austro-ungarici ancora in
i reparti italiani impegnati al fronte, durante l’estate possesso del Friuli e parte del Veneto, avrebbe potuto
del 1918, mantenevano le posizioni in attesa che gli rimettere in discussione gli accordi stipulati con il
eventi politici e militari consentissero condizioni Patto di Londra del 1915.
idonee per portare l’attacco decisivo. Già a settembre La manovra d’attacco, complice il maltempo e la
le vittorie riportate dagli alleati avevano causato la piena del Piave, poté essere intrapresa solo il 24
caduta della Bulgaria aprendo una grossa breccia sul ottobre. Il piano italiano, complesso e articolato, pre-
fianco del barcollante esercito austro-ungarico. vedeva un’azione sul Massiccio del Grappa con lo
Ai primi di ottobre appariva imminente dunque un’of- scopo di attirare lì il maggior numero di divisioni ne-
fensiva italiana volta ad annientare definitivamente miche e un’azione sul Piave in direzione Vittorio
l’esercito imperiale. L’azione oltre a essere fortemente (Vittorio Veneto dal 1923) e Conegliano, diretta
richiesta dalle forze alleate celava anche un risvolto contro la parte più debole dello schieramento nemico.
politico. Il governo italiano, capeggiato dal Presidente Quest’ultimo attacco, al quale parteciparono anche
del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando, temeva divisioni inglesi e francesi, avrebbe colpito la 6ª Armata
94 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO III