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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA
neggio che mette in evidenza la delicatezza dei tratti e
lascia scoperta, sulla fronte, una parte della takia, il
tipico copricapo indigeno, con la fiamma da carabiniere.
Gli zaptiè, infatti, erano i militari indigeni arruolati
nelle file dell'Arma in terra d'Africa (Vedi Notiziario
Storico N. 3 Anno I, pag. 68). L'opera fu donata nel
1937 al Museo dell'Arma dei Carabinieri dal Maresciallo
dell’Aria Italo Balbo, all'epoca Governatore della Libia.
Appena un anno prima della realizzazione dello Zaptiè
libico, il Tafuri aveva dipinto Gunu Gadu, un olio su tela
che prende il nome della località etiope dove, tra il 24 e
il 25 aprile del 1936, fu combattuta una cruenta battaglia
in cui perse la vita il Capitano Antonio Bonsignore.
Nel dipinto l’ufficiale, seguito dai suoi uomini, è ritratto
in primo piano, nel momento in cui sfonda la linea del-
l’accanita difesa avversaria. Giunto a breve distanza dal
nemico, egli ordinò l’assalto, lanciandosi primo fra tutti,
con la pistola in pugno. A pochi passi dall’obiettivo, fu
colpito gravemente al fianco ma, rifiutando ogni soccorso,
continuò a gridare e ad incitare i suoi uomini. Sentendosi
finire, li spinse ancora avanti a sé per ottenere che il
loro slancio, con la sua caduta, non si affievolisse.
Colpito alla fronte, rimase fulminato mentre la sua
Compagnia invadeva il trinceramento nemico. L’eroismo
del Capitano Bonsignore che, pur morente, volle man-
tenere il suo posto di comando “esponendosi volonta-
riamente all’estremo sacrificio, primo nell’attacco e
SOPRA UN’IMMAGINE DEL MAESTRO TAFURI CONTENUTA NEL
CALENDARIO 2018 “CLEMENTE TAFURI - L’ULTIMO MAESTRO” A
CURA DI MARCO ALFANO. NELLA PAGINA A FIANCO, IL CALENDARIO
E UN AUTORITRATTO DEL MAESTRO. IN BASSO UNA FOTO DI
CLEMENTE TAFURI. IN APERTURA DI ARTICOLO UN AUTORITRATTO
DEL 1950, OLIO SU TELA, COLLEZIONE PRIVATA (TUTTE LE IMMAGINI
SONO STATE TRATTE DAL CALENDARIO “CLEMENTE TAFURI -
L’ULTIMO MAESTRO” - DE LUCA INDUSTRIA GRAFICA E CARTARIA SPA)
solubilmente legati alla storia dell'Istituzione: il Capitano
Antonio Bonsignore, l’Appuntato Sabato De Vita e il
Vice Brigadiere Salvo D'Acquisto, tutti decorati con
Medaglia d'Oro al Valor Militare. In realtà, oltre queste
opere di intensa drammaticità, il Museo conserva anche
un quarto dipinto a firma del Tafuri: lo Zaptiè libico
(1937). Si tratta di un olio su tela di raffinata fattura in
cui il soggetto ritratto, dal portamento fiero ed austero,
è quasi completamente avvolto in un ampio mantello
rosso; il volto scuro è incorniciato da un candido pan-
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO III 81