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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA






                                                                    salienti della tradizione pittorica napoletana, delineando
                                                                    un linguaggio nuovo che lo consacrerà al successo. Da
                                                                    quel momento, infatti, Tafuri iniziò a presentare le sue
                                                                    tele in numerose mostre personali. Espose in Croazia
                                                                    (1930 – 1932), a Genova (1939 – 1940) e nuovamente
                                                                    a Salerno.
                                                                    Nel  1942  alcuni  dipinti  furono  esposti  alla  Galleria
                                                                    Niccolò Casani di Genova e due anni dopo alla Galleria
                                                                    Ranzini dello stesso capoluogo, continuando a riscuotere
                                                                    consensi.  Fu  proprio  in  quel  periodo  che  l’artista  si
                                                                    dedicò a una serie di dipinti sul tema bellico, impe-
                                                                    gnandosi nella realizzazione di alcune tavole che vennero
                                                                    pubblicate dal settimanale “La Domenica del Corriere”.
                                                                    Numerosi furono anche i bozzetti relativi alle guerre in
                                                                    Africa e in Spagna, finalizzati all’esecuzione di cartoline
                                                                    oggi preziose pubblicate dalla casa editrice Boeri. In
                                                                    tutte queste opere, dedicate a vari corpi militari, l’artista
                                                                    salernitano si espresse con uno stile personale e incon-
                                                                    fondibile, distante da quello più noto ed affermato del
                                                                    contemporaneo Achille Beltrame, famoso per le tavole
                                                                    illustrate pubblicate sui maggiori settimanali dell'epoca.
                                                                    Tra tutti gli episodi a carattere militare raccontati dal
                                                                    Tafuri,  particolarmente  intensi  e  apprezzabili  furono
                                                                    quelli  relativi  alle  vicende  dell'Arma  dei  Carabinieri,
                                                                    tradotti dal pittore in tele di notevole pregio che oggi il
                                                                    Museo Storico conserva gelosamente. Si tratta, nello
                                                                    specifico, di tre opere dedicate ad altrettanti eroi indis-


            dell’Arma dei Carabinieri e di proprietà dei Comuni di
            Salerno e di Cava de’ Tirreni; non mancano però dipinti
            provenienti da prestigiose collezioni private.
            Clemente  Tafuri  nacque  a  Salerno  il  18  agosto  del
            1903 da Giovanni, orefice, e da Rosa Severino. Ricevette
            una prima formazione da un decoratore locale. Succes-
            sivamente  frequentò  per  qualche  tempo  l'Accademia
            di  Belle  Arti  di  Napoli,  dove  conobbe  Vincenzo
            Migliano, maestro che rimarrà a lungo il punto di rife-
            rimento della pittura del giovane artista. Pur contro il
            volere della famiglia, continuò a coltivare la sua passione
            per le arti pittoriche, approdando così, nel 1927, alla
            manifestazione “Prima mostra tra gli artisti del Salernitano”,
            presentando ben due dipinti: “Come suo padre” e “L'ultimo
            quadro”, opere che suscitarono l’interesse della critica.
            In esse l'artista interpretò, in una chiave inedita, i tratti



            80 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO III
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