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minate dal progresso. In epoca recente, in questa alter-
nanza, si è inserito un fattore che ha reso il consumo del
suolo un processo irreversibile: la cementificazione. È un
fenomeno che ha un impatto fortissimo sulle aree agricole
del nostro Paese, ma diventa ancora di più preoccupante
quando lo vediamo concentrato in quelle zone altamente
produttive, ad esempio sulle pianure. È qualcosa di deva-
stante sia per l’ambiente sia per l’impresa agricola, con
effetti negativi sul volume della produzione. La sottrazio-
ne di superfici alle coltivazioni abbatte la produzione
agricola, ha un effetto nefasto sul paesaggio e, di conse-
guenza, sul turismo.”
Le cause della situazione che si è venuta a deter-
minare sono state chiaramente individuate dallo
stesso Ministero. In primo luogo, vi è una scarsa
regolamentazione urbanistica, suddivisa tra i vari
livelli di governo. Lo Stato ha lo strumento della
legge urbanistica che, però, risale al 1942 ed è,
dunque, superato dai tempi non consentendo di
agire in maniera preventiva, favorendo i fenome-
denza dalle importazioni sempre maggiore.
ni di abusivismo e condono. Le Regioni
Infatti, in Italia, il deficit di suolo agricolo ha rag-
prevedono una programmazione paesaggistica
giunto quasi 49 milioni di ettari e ciò colloca il
che non garantisce la tutela sull’intero territorio
nostro Paese al terzo posto in Europa, dopo la
nazionale, essendo promossa solo laddove viene
Germania ed il Regno Unito. Le prospettive non
percepita come risorsa economica ovvero nelle
sono rassicuranti, poiché le previsioni dell’au-
zone ad elevata vocazione turistica. Infine, i
mento della popolazione mondiale nel 2050,
Comuni con i piani regolatori utilizzano uno
sfiorano i 9 miliardi di abitanti.
strumento ordinario che non consente la pianifi-
Nel recente convegno promosso dal MIPAAF
cazione del territorio quanto, piuttosto, la
“Costruire il futuro: difendere l’agricoltura dalla cementi-
regolarizzazione una tantum, ed anche in questo
ficazione”, tenutosi a Roma nel mese di luglio, il Ministro
caso il condono inverte il processo di pianifica-
dell’Agricoltura Mario Catania, nel suo intervento, ha
zione urbana.
evidenziato le conseguenze della cementificazione, non solo
sulla produzione agricola, ma anche sul turismo e sul pae- Ridare valore all’ambiente
saggio: “Nel corso della storia si sono alternate epoche in
Infine, vi sono gli aspetti socio-culturali: la
cui la campagna ha vissuto dei momenti di splendore e dei
cementificazione è un fenomeno che si sviluppa
momenti di abbandono. Ma erano fasi fisiologiche, deter-
laddove viene attribuito scarso valore all’ambien-
te, all’agricoltura, all’irriproducibilità del suolo,
mentre viene valorizzata l’edificazione in tutte le
sue forme. Dal secondo dopoguerra si è ampia-
ggi, in Italia il 6,7% del territorio ita-
mente affermato il progetto di ingegneria
liano è edificato. Nella Pianura
O Padana questa percentuale è del socio-territoriale che ha come epicentro il sogno
16,4%. Proprio nell’area agricola più estesa e della casa di proprietà “a contatto con la natura”
maggiormente produttiva del Paese si con- ed è uno dei principali motivi della dispersione ed
centrano le province più cementificate allargamento del tessuto urbano.
d’Italia. In cima alla classifica c’è, infatti, A questo riguardo, è interessante notare che il
Monza e Brianza al 54%. Seguono Napoli al “tasso di urbanizzazione” sia considerato un
43%, Milano al 37%, Varese al 29% e Trieste
indice di sviluppo, mentre, ai ritmi evidenziati,
al 28%, ancora Padova, Roma, Como,
dovrebbe essere utilizzato come “indice di
Treviso e Prato.
distruzione delle risorse.”
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