Page 14 - Forestale N. 70 settembre - ottobre 2012
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Il Forestale n. 70  17-10-2012  15:33  Pagina 16











                                                            minate dal progresso. In epoca recente, in questa alter-
                                                            nanza, si è inserito un fattore che ha reso il consumo del
                                                            suolo un processo irreversibile: la cementificazione. È un
                                                            fenomeno che ha un impatto fortissimo sulle aree agricole
                                                            del nostro Paese, ma diventa ancora di più preoccupante
                                                            quando lo vediamo concentrato in quelle zone altamente
                                                            produttive, ad esempio sulle pianure. È qualcosa di deva-
                                                            stante sia per l’ambiente sia per l’impresa agricola, con
                                                            effetti negativi sul volume della produzione. La sottrazio-
                                                            ne di superfici alle coltivazioni abbatte la produzione
                                                            agricola, ha un effetto nefasto sul paesaggio e, di conse-
                                                            guenza, sul turismo.”
                                                            Le cause della situazione che  si è venuta a deter-
                                                            minare sono state chiaramente individuate dallo
                                                            stesso Ministero. In primo luogo, vi è una scarsa
                                                            regolamentazione urbanistica, suddivisa tra i vari
                                                            livelli di governo. Lo Stato ha lo strumento della
                                                            legge urbanistica che, però, risale al 1942 ed è,
                                                            dunque, superato dai tempi non consentendo di
                                                            agire in maniera preventiva, favorendo i fenome-
                 denza dalle importazioni sempre maggiore.
                                                            ni di abusivismo e condono. Le Regioni
                 Infatti, in Italia, il deficit di suolo agricolo ha rag-
                                                            prevedono una programmazione paesaggistica
                 giunto quasi 49 milioni di ettari e ciò colloca il
                                                            che non garantisce la tutela sull’intero territorio
                 nostro Paese al terzo posto in Europa, dopo la
                                                            nazionale, essendo promossa solo laddove viene
                 Germania ed il Regno Unito. Le prospettive non
                                                            percepita come  risorsa economica ovvero nelle
                 sono rassicuranti, poiché le previsioni dell’au-
                                                            zone ad elevata vocazione turistica. Infine, i
                 mento della popolazione mondiale nel 2050,
                                                            Comuni con i piani regolatori utilizzano uno
                 sfiorano i 9 miliardi di abitanti.
                                                            strumento ordinario che non consente la pianifi-
                 Nel recente convegno promosso dal MIPAAF
                                                            cazione del territorio quanto, piuttosto, la
                 “Costruire il futuro: difendere l’agricoltura dalla cementi-
                                                            regolarizzazione una tantum, ed anche in questo
                 ficazione”, tenutosi a Roma nel mese di luglio, il Ministro
                                                            caso il condono inverte il processo di pianifica-
                 dell’Agricoltura Mario Catania, nel suo intervento, ha
                                                            zione urbana.
                 evidenziato le conseguenze della cementificazione, non solo
                 sulla produzione agricola, ma anche sul turismo e sul pae-  Ridare valore all’ambiente
                 saggio: “Nel corso della storia si sono alternate epoche in
                                                            Infine, vi sono gli aspetti socio-culturali: la
                 cui la campagna ha vissuto dei momenti di splendore e dei
                                                            cementificazione è un fenomeno che si sviluppa
                 momenti di abbandono. Ma erano fasi fisiologiche, deter-
                                                            laddove viene attribuito scarso valore all’ambien-
                                                            te, all’agricoltura, all’irriproducibilità del suolo,
                                                            mentre viene valorizzata l’edificazione in tutte le
                                                            sue forme. Dal secondo dopoguerra si è ampia-
                        ggi, in Italia il 6,7% del territorio ita-
                                                            mente affermato il progetto di ingegneria
                        liano è edificato. Nella Pianura
                 O Padana questa percentuale è del          socio-territoriale che ha come epicentro il sogno
                 16,4%. Proprio nell’area agricola più estesa e  della casa di proprietà “a contatto con la natura”
                 maggiormente produttiva del Paese si con-  ed è uno dei principali motivi della dispersione ed
                 centrano le province più cementificate     allargamento del tessuto urbano.
                 d’Italia. In cima alla classifica c’è, infatti,  A questo riguardo, è interessante notare che il
                 Monza e Brianza al 54%. Seguono Napoli al  “tasso di urbanizzazione” sia considerato un
                 43%, Milano al 37%, Varese al 29% e Trieste
                                                            indice di sviluppo, mentre, ai ritmi evidenziati,
                 al 28%,  ancora Padova, Roma, Como,
                                                            dovrebbe essere utilizzato come “indice di
                 Treviso e Prato.
                                                            distruzione delle risorse.”
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