Page 10 - Forestale N. 59 novembre - dicembre 2010
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dall’Inventario nazionale delle foreste e le. Occorre pertanto mettere in atto azioni che
dei Serbatoi di carbonio. Pensa che que- diano alla natura la forza di rispondere per
sto sia un importante asso nella manica? conto proprio ai cambiamenti climatici. In sin-
Sì, dirò di più. Da alcuni anni si è costituita, gra- tesi dobbiamo intervenire per aumentare la
zie a un finanziamento del ministero resilienza dei sistemi naturali. Un esempio
dell’Ambiente, una rete di ricercatori provenien- concreto in tal senso sono i piani selvicolturali
ti da tutte le università per verificare la presenza che prevedono la conservazione del maggior
di boschi vetusti nei parchi nazionali. A questa numero di specie legnose. Foreste ricche di
rete hanno dato un grande aiuto gli uomini del specie arboree sono in grado di rispondere
Corpo forestale dello Stato. Si pensava che fore- meglio e più rapidamente ai cambiamenti cli-
ste “vetuste” fossero presenti solo in Europa matici rispetto a boschi monospecifici.
centrale, in realtà è emerso che oltre ad una ele-
vata presenza nei parchi nazionali, è possibile C’è chi dice che di questi tempi non si
trovarle anche in tante altre aree dei settori meno possono spendere troppi soldi in questi
utilizzati dalle attività agricole e dagli insedia- progetti.
menti urbani. La biodiversità non è un costo, ma una risorsa
Nel nostro territorio mediterraneo ovviamente sulla quale investire. I servizi ecosistemici ren-
rappresentano delle eccezioni, ma il progres- dono possibile la vita sulla terra, compresa
sivo abbandono del piano collinare e montano quella della specie umana. In una recente valu-
e la complessa morfologia del territorio hanno tazione economica dei servizi ecosistemici
favorito la presenza di lembi di foreste poco prodotti dalla natura si parla di ben 350.000
disturbate. Si rinvengono con maggiore fre- miliardi di euro. Occorre quindi identificare tali
quenza nelle Alpi e nel piano submontano e servizi e promuoverne la conservazione e la
montano dell’Appennino. Non sono comun- piena funzionalità mediante una gestione soste-
que assenti elementi di vetustà anche in nibile. Per questo è bene incoraggiare e
boschi di leccio, di sughera e di querce cadu- premiare quelle imprese che si impegnano per
cifoglie. Lo studio di queste foreste è di una maggiore responsabilità ambientale e che
primario interesse per un ecologo vegetale in investono sulla biodiversità e per la biodiversità.
quanto costituiscono una sorta di “modello
neutrale” con cui confrontare la situazione Pensa che disponiamo di sufficienti dati
strutturale e funzionale dei boschi utilizzati. sul nostro patrimonio naturale?
Risultati molto importanti sono anche emersi In Italia, a partire dal 1967, si è attivato un
nell’analisi qualiquantitativa del legno morto. lungo percorso che ha portato la comunità
Si tratta di un elemento essenziale per la con- scientifica a dare un forte contributo sul tema
servazione della diversità biologica vegetale, della conoscenza della biodiversità. Un esem-
animale, fungina e lichenica. Nell’analisi del pio recente è il censimento della flora
legno morto abbiamo avuto, nel monitoraggio alloctona in Italia e la caratterizzazione della
dei boschi vetusti del parco nazionale del sua invasività, con particolare riferimento alla
Cilento, anche la collaborazione dei validissi- fascia costiera, marina e alle piccole isole. Un
mi ricercatori del Centro nazionale biodiversità altro lavoro ben relazionato con ricerche simi-
forestale di Bosco Fontana. li nel contesto europeo è la Cartografia delle
IPAs (Important Plant Areas). Purtroppo oltre
Cosa si può fare per preparare le nostre alla soddisfazione di essere uno dei pochi
foreste ai cambiamenti climatici? Paesi che, a scala europea, ha già realizzato
La ricerca si sta occupando da tempo di adat- questo documento, sono emerse ancora tante
tamento e mitigazione. Nel nostro Paese la lacune conoscitive sia tassonomiche che terri-
situazione climatica è complessa in quanto toriali. Sono infatti ancora molte le aree prive
fortemente eterogenea anche a scala regiona- di indagini floristiche e faunistiche.
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