Page 18 - Forestale N. 55 marzo - aprile 2010
P. 18

logabili che la Fao cerca di conoscere attraverso  uso industriale, per carta, legno. Grazie però alle
          studi sui micro livelli.                  attività di riforestazione del Corpo forestale
          Pur con ampie fluttuazioni, le risposte ottenute  dello Stato, una parte di questi professionisti si
          sono sorprendenti, perché emerge che il nume-  occupa di conservare lo stato dei nostri boschi e
          ro dei posti di lavoro nei settori informali supera  di ripristinare quelle zone che, in passato ma
          di gran lunga quelli censiti nei settori formali, in  anche in tempi meno remoti, sono state deva-
          particolare in Africa, Asia e America Latina.  state dal fuoco o hanno subito dei cattivi
          Uno studio di Peter Poschen dell’International  interventi, come l’introduzione di specie aliene
          Labour Organization individua 30 milioni di  e non adatte al territorio.
          lavoratori del settore informale, per un totale di  Sotto il profilo occupazionale e formativo, occor-
          47 milioni includendo quelli “formali”. La Banca  re purtroppo notare che, sebbene il settore
          mondiale stima invece che il settore forestale  dimostri grande vitalità e capacità di as-
          impieghi, nei due settori, 60 milioni di persone.  sorbimento di personale, mancano ancora scuole
          Secondo Robert Kozak, autore di  Small and  di formazione professionali permanenti.
          Medium Forest Enterprises, questa cifra salirebbe  Esistono scuole e corsi organizzati in maniera
          addirittura a 140 milioni. Nonostante la difformi-  puntiforme sul territorio nazionale e al Nord in
          tà dei numeri espressi, le tre fonti sottolineano  particolare, il che si traduce, a volte, anche in
          l’importanza del lavoro informale nel settore  scarsa capacità di gestione della risorsa.
          forestale, e indicano la necessità di ulteriori
          ricerche in questo ambito.
          Ci sono infine le persone che si affidano diret-
          tamente ai boschi per la propria sopravvivenza,
          che usano la foresta come fonte di cibo, legna  Il ruolo
          da ardere o di reddito a vario titolo e che non  delle piccole e medie
          vengono incluse in nessuna stima ufficiale sul-
          l’occupazione del settore. La Banca mondiale,  imprese forestali
          dicevamo in apertura di capitolo, calcola che si
          tratti di 1,6 miliardi di donne e di uomini, un  l settore forestale è caratterizzato dalla
          quarto circa di tutta la popolazione mondiale.  presenza di due tipi di imprenditoria: da
                                                      I una parte le grandi multinazionali, dall’al-
          In Italia                                    tra una miriade di piccole e medie imprese
          Oggi il settore dell’industria forestale, secondo i  (Pmi) difficili da quantificare. Non stupisce
          dati di Federforeste nel 2008, è composto da  quindi se i dati economici di queste ultime
          81.000 aziende che danno lavoro a 410.000    siano approssimativi: si stima comunque
          addetti (con l’indotto, si stima, 500.000). Il fattu-  che il loro contributo nell’economia globale
          rato (2008) è di 37 miliardi di euro, l’export di  superi i 130 miliardi di dollari. Alcuni calcoli
          12 miliardi, l’import di 6 miliardi.         indicano, perciò, che la metà o più dell’occu-
                                                       pazione sia concentrato proprio nelle Pmi,
          Si tratta di imprese diffuse su tutto il territorio
                                                       con percentuali che possono arrivare all’80-
          nazionale e che hanno dimensioni che vanno
                                                       90% nei paesi in via di sviluppo. Si tratta
          dalle piccole Srl ai grandi gruppi, passando per
                                                       quindi di almeno 20 milioni di persone rego-
          numerose cooperative. Queste aziende operano
                                                       larmente inquadrate nelle Pmi (se dovessimo
          principalmente nelle aree montane e nelle aree
                                                       stimare anche i lavoratori informali, la cifra
          a parco, e si occupano della forestazione e della
                                                       salirebbe a 140 milioni). Queste aziende
          gestione delle risorse bosco, della difesa del
                                                       impiegano i lavoratori in piccole produzioni,
          suolo, della prevenzione e della cura del territo-  ma la loro vitalità è importante e può essere
          rio attraverso moderni metodi di ingegneria  una fonte di crescita dell’occupazione
          naturalistica, della protezione ambientale, fino  soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
          ad arrivare al turismo rurale e all’agriturismo.
          Gran parte dell’attività è ovviamente indirizzata  Il testo è estratto da “Guida ai Green Jobs”
          alla creazione e alla manutenzione di foreste a  (Edizioni Ambiente)
   13   14   15   16   17   18   19   20   21   22   23