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Chi si
          reca nel                                                                               S. Azzarello - NPA/CFS
             bosco
            con i sensi
           desti e l’anima
           ricettiva coglie la
           magia della luce che
                filtra tra gli alberi, il
           mormorio dei ruscelli, il canto                                                                 c
             degli uccelli ed esclama come il
                                                                                                           c
                                                                                                           c
              poeta Esiodo: “Questo luogo è sacro”.                                                        u
                                                                                                           c
                                                                                                           u
                                                                                                           u
                                                                                                           u
          racconti di magia del folklore come i       frontiera e rifugio per gli eremiti e gli            l
                                                                                                           l
                                                                                                           l
                                                                                                           l
          piccoli fauni sono i corrispettivi di gnomi ed  emarginati, servi, fuggitivi, avventurieri,      t
                                                                                                           t
                                                                                                           t
          elfi delle leggende nordiche. Il termine fata  briganti. I cavalieri incontrano nel bosco
                                                                                                           t
          deriva dalle Tria Fata (i tre destini) latini, le  tentazioni e avventure, esseri magici e       u
          Parche, che in origine erano                damigelle da salvare, bambini perduti,
                                                                                                           u
                                                                                                           u
                                                                                                           u
          rappresentate come spiriti della            orchi, streghe e fantasmi. Le leggende               r
                                                                                                           r
                                                                                                           r
                                                                                                           r
          vegetazione e effigiate con tre stele nelle  nordiche si mescolano ai miti classici e il         a
          profondità delle foreste, presso grotte o   bosco diventa oscuro e misterioso luogo              a
          crepacci. Dalle foreste passarono ad        di incantesimi e sortilegi.
                                                                                                           a
                                                                                                           a
          essere protettrici anche dei campi e infine  Secondo le mitologie nordiche, il mondo è
          depositarie delle sorti umane: le Tria Fata  sostenuto da un albero cosmico che fu il
          filano sul fuso il destino umano,           prototipo dei pali e delle colonne
          l’arrotolano sul rocchetto e quando         architettoniche. Può essere una betulla,
          giunge l’ora, lo tagliano con le forbici.   un larice o una quercia.
          Il culto degli alberi era diffuso in tutto il  L’albero tocca con le radici il mondo
          mondo: nella mitologia egizia molti dei     sotterraneo, il fusto poggia per terra
          sono emersi dagli alberi. Nel mondo         mentre la cima tocca il cielo: esso unisce
          romano ad ogni albero era attribuito una    visibilmente i tre mondi: l’oltretomba, il
          precisa divinità: l’alloro in cui fu        terrestre e il celeste. Secondo una
          trasformata Dafne fuggitiva era sacro ad    leggenda degli Urali sull’albero cosmico si
          Apollo, la quercia era di Giove, l’olivo era  arrampica senza sosta un gatto magico:
          l’emblema di Minerva, il mirto era amato    quando sale narra racconti, quando
          da Venere, il pino e poi la vite furono     scende canta canzoni… Con l’immagine
          consacrati a Bacco. Il pino con gli aghi    surreale dal gatto delle steppe si conclude
          sempreverdi e la pigna ricca di pinoli sono  il nostro viaggio.
          segni di vita perenne e furono anche i      Ancora adesso chi si reca nel bosco con i
          simboli di Attis il dio frigio amato dalla dea  sensi desti e l’anima ricettiva percepisce la
          Cibale, la Magna Mater.                     potenza della vegetazione, coglie la
          Nel Medioevo il bosco comincia ad essere    magia della luce che filtra tra gli alberi, il
          ad un tempo lo spazio indispensabile per    mormorio dei ruscelli, il richiamo degli
          prolungare i campi ma mantiene ancora la    animali, il canto degli uccelli ed esclama
          santità arcaica: la foresta è preziosa,     come il poeta Esiodo: “Certamente
          riserva di vita e selvaggina, terreno di    questo luogo è sacro”.                                   Il Forestale n. 28/2005
          raccolta, compreso il miele da cui si       Distruggere i boschi è un reato contro la
          ricavava l’idromele, la bevanda più diffusa  sacralità più profonda della natura, è un
          nel nord Europa e la cera; il bosco è luogo  affronto alla vita indistruttibile e all’eterno
          di estrazione del legno. Al tempo stesso è  ciclo vitale.

                                                                                                    P Paagg.. 1111
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