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I Ill bboossccoo ssaaccrroo
          I Ill bboossccoo ssaaccrroo



          “Talora la scaglia del pino / è come        A lei si rivolgevano le gestanti che
          una palpebra rude / che subitamente si      portavano statuette votive e candele. Nel
          schiude / nell’ombra a uno sguardo          recinto più recondito del santuario
          divino” (G. D’Annunzio)                     silvestre cresceva una quercia a cui
                                 di Cecilia Gatto Trocchi  abitualmente non era lecito spezzare
                                                      alcun ramo. Soltanto uno schiavo fuggitivo
                ropongo un percorso iniziatico nel    poteva spezzarne uno per ingaggiare un
                regno vegetale, il regno che fu       duello con il Re del Bosco, sacerdote di
          P “il sacro” per eccellenza fin dalle       Diana. Se lo schiavo vinceva, diventava il
          epoche più arcaiche. Il bosco, dal          rex nemorensis.
          Neolitico alla fine del Medioevo era per gli  Il fatale ramo spezzato si riferiva al ramo
          uomini lo spazio del mistero, delle potenze  d’oro che Enea colse per invito della Sibilla
          divine e su questa soglia sacra che tutto   come protezione per potere accedere al
          proteggeva, il contadino arcaico che        regno dei morti. Rituali di vita e di morte, di
          dissodava le pianure arrestò le sue         vittoria e sconfitta si alternavano nel
          imprese profane.                            bosco sacro, fino all’età di Augusto.                c
          I primi santuari degli uomini furono i      La grande Diana non regnava da sola nel
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          boschi: la parola greca nemeton indica      bosco di Nemi: due divinità dividevano               u
          foresta e santuario. La stessa radice       con lei il santuario della selva. Una era
                                                                                                           u
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          linguistica è in Nemi, nome della foresta   Egeria, la ninfa della limpida fonte che             l
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          intorno al lago nei Castelli Romani il cui  scendeva in graziose cascatelle nel lago.            t
          bosco sacro fu nel Lazio il primo tempio di  Anche lì le gestanti sacrificavano alla ninfa
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          Diana Nemorensis. Da questo paesaggio       per un parto sicuro. Egeria fu amata dal re          u
          silvestre ricco di querce e di lecci parte il  Numa che si univa a lei nelle profondità del
                                                                                                           u
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          nostro viaggio alla ricerca del ramo d’oro  bosco sacro e tra gli amplessi imparava la           r
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          dell’immortalità, custodito da Diana. La    giustizia e la saggezza. L’altra divinità era        a
          grande dea era la regina degli animali che  Ippolito, cacciatore e amante di Diana che           a
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          popolavano in gran numero il bosco sacro    aveva imparato l’arte venatoria dal
                                                                                                           a
          ed era protettrice della vita che elargiva  centauro Chitone. Quando fu ucciso da
          agli uomini e alle donne con la prole,      Poseidone, Ippolito fu resuscitato da
          assicurando alle madri                          Diana che lo trasportò dalla Grecia
          un parto                                                  nelle selve di Nemi e lo rese
          facile.                                                         immortale. Dunque il
                                                                               contatto con la
                                                                                  selva, il














         S. Azzarello                                                                                          Il Forestale n. 28/2005



          I primi santuari degli uomini furono i boschi.

                                                                                                    P Paagg.. 99
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