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S. Azzarello - NPA/CFS
Distruggere i
boschi è un
reato contro la
sacralità più profonda
a a a a all’eterno ciclo vitale.
della natura, è un affronto
alla vita indistruttibile e
r r r r
u u u u possesso del ramo di quercia era simbolo felini come leoni, leopardi e pantere. Nel
t t t t di immortalità, d’amore e di vitalità. bosco, ricettacolo di forze divine, si ha la
l l l l La grandezza del mito classico ci porta percezione della comunicazione tra i tre
livelli del cosmo: quello sotterraneo per le
lontano e in alto rispetto alle immagini
u u u u kitch del finto folklore dei cartoni animati radici che scavano le profondità in cui
affondano, la superficie della terra per i
con folletti sciocchi, gnomi malevoli, elfi
c c c c verdastri e fatine filiformi… tronchi, e il cielo per i rami superiori e la
Nel bosco il poeta Esiodo incontra la dea
cima attirata dalla luce del sole. Gli alberi
della memoria Mnemosyne, madre delle che popolano i boschi riuniscono i quattro
Muse, che gli dona l’ispirazione poetica e il elementi: l’acqua che circola con la linfa, la
bastone della saggezza. terra che si integra attraverso le radici,
Simbolo straordinariamente ricco, il bosco l’aria che nutre le foglie e in cui volteggiano
indica la vita indistruttibile e il ciclo vitale gli uccelli, e il fuoco che si sprigiona dal
legato alle stagioni. È l’espressione più legno.
forte del cosmo vivente, in continua Se ogni albero è sacro per una
rigenerazione. Inoltre è parallelo alla vita determinata divinità come vedremo
dell’uomo con nascita, crescita, avanti, il bosco è l’abitazione per
riproduzione e morte, mentre gli alberi a eccellenza delle ninfe: le Driadi e le
foglie caduche che si spogliano e si Amadriadi degli alberi, le Naiadi dei ruscelli
rivestono ogni anno delle loro fronde sono e delle sorgenti. Insieme a loro fauni, satiri
il simbolo dell’eterno ciclo stagionale. e centauri popolavano le foreste. Nel
Il bosco è ricettacolo di esseri animati di mondo latino si affermava che una ninfa
ogni tipo e natura. Anche Afrodite, nata dal moriva se veniva tagliato o abbattuto
mare è descritta nell’inno omerico come l’albero in cui viveva.
Signora degli animali della selva: “Al monte Gabriele D’Annunzio dà vita ad una ninfa
Ida boscoso, ricco di sorgenti, albergo di seducente che appare al poeta nella
fiere, giunge la dea e va nel selvaggio pineta toscana “Non temere o uomo dagli
asilo; la seguivano mansueti lupi grigi, leoni occhi glauchi! Erompo dalla corteccia
e orsi dallo sguardo folgorante e agili fragile,/ io ninfa boschereccia, Versilia,
perché tu mi tocchi”.
leopardi di cerbiatti mai sazi; la vista
Il Forestale n. 28/2005 amoroso desio stilla nel cuore delle fiere potenza della vegetazione e di essa
Essendo espressione della forza e della
commuove l’alma dea ed ecco un subito
ed a un tratto negli ombrosi recessi si
protettrici, le ninfe potevano essere
disperdono alla ricerca di un covo e si
benevole e amorose ma anche molto
uniscono”. Il testo dimostra, come del
pericolose nei confronti degli uomini che
resto altre fonti, che gli allora foltissimi
boschi europei erano abitati da grandi non rispettavano la natura. Senza dubbio
sono le antenate delle fate che popolano i
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